Kazaa firma un assegno per la legalità

La storica piattaforma di file sharing cede alle pressione delle case discografiche e con 100 milioni di dollari evita ulteriori persecuzioni.

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a cura di Dario D'Elia

Le piattaforme di file-sharing ormai sembrano essere destinate a diventare tutte legali. Ovviamente con spargimento di incartamenti e denaro sonante. L'ultima capitolazione è stata registrata qualche giorno fa, quando il famosissimo Kazaa ha annunciato di essere giunto ad un accordo extra-giudiziale con le quattro major discografiche Universal Music, Sony BMG Music Entertainment, EMI Group e Warner Music.

Sharman Networks, proprietaria di Kazaa, pagherà ben 100 milioni di dollari per conquistare la piena legalità. "Ci sono danni che devono essere ripagati, superiori ai 100 milioni di dollari; Kazaa, però, d'ora in poi non sarà più fuorilegge", ha dichiarato John Kennedy, Presidente e CEO dell' International Federation of Phonogram and Videogram Producers (IFPI).

L'industria discografica, in questo modo, mette a segno un altro ottimo risultato. La campagna anti-pirateria, a distanza di anni, sembrerebbe dare i primi frutti. Un andamento confermato anche dal successo di piattaforme legali come Apple iTunes.

Nel giugno del 2005 venne registrata la prima battuta d'arresto, quando Grokster e StreamCast vennero considerate dalla Corte Suprema parzialmente responsabili dell'attività illegale presente sui loro network. Adesso si avvicina il capitolo finale.

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