La 5G nascerà nel Regno Unito grazie a 43 milioni di euro

Il Governo inglese e un consorzio formato dalle aziende leader del settore TLC investiranno milioni di euro nel 5G Innovation Centre. L'obiettivo è individuare per primi le tecnologie chiave per l'implementazione della 5G.

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a cura di Dario D'Elia

Il Regno Unito investirà 14 milioni di euro per lo sviluppo della 5G, la rete mobile di quinta generazione. La creazione del 5G Innovation Centre presso University of Surrey punta a guardare oltre l'implementazione della tecnologia LTE. E i presupposti per fare bene ci sono tutti poiché è stato coinvolto un consorzio formato dalle aziende leader del settore (Huawei, Samsung, Telefonica Europe, Fujitsu Laboratories Europe, etc.). Per altro saranno portatrici non solo di know-how ma anche di fondi. Si parla di ben 29 milioni di euro da aggiungere al gruzzolo di Sua Maestà.

Come sarà la 5G?

Insomma, 5G Innovation Centre godrà di un budget pari a 43 milioni di dollari. Ne trarranno beneficio le aziende coinvolte, l'industria TLC inglese e infine anche i consumatori. Il motivo di questo impegno è semplice: il Regno Unito era all'avanguardia con la 2G, ma con l'avvento della 3G e oltre ha perso posizioni rispetto agli altri paesi.

Il Professor Rahim Tafazolli che è a capo del Centre for Communication Systems Research (CCSR) si è detto eccitato all'idea di poter partecipare a un progetto così ambizioso. "Abbiamo fatto ricerche avanzate e influenzato molte tecnologie per la 3G e la 4G. Questa volta però con la 5G la nostra ricerca sarà più visibile, non solo come contributo indiretto. Il Regno Unito diventerà il campo di prova delle tecnologie avanzate per le comunicazioni mobili broadband".

Ad oggi della 5G si sa poco: teoricamente sarà in grado di gestire una velocità massima di trasferimento dati per cella pari a 10 Gbps, a fronte di consumi risibili e un uso minimo dello spettro frequenza.

"Stiamo coinvolgendo tutte le principali parti interessate e abbiamo intenzione di decidere in merito alle tecnologie avanzate e testarle per l'end-to-end", ha confermato il Professor Tafazolli. "Una volta che saremo soddisfatti, in termini di prestazioni, con il set di tecnologie sviluppato lo spingeremo verso la standardizzazione."

Quanto ci vorrà? Per una versione stabile e definitiva circa 10 anni.