La dottrina Sarkozy è incostituzionale, e basta

Il Consiglio Costituzionale francese ha censurato la legge Hadopi

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a cura di Dario D'Elia

La dottrina Sarkozy è stata respinta dal Consiglio Costituzionale francese. In pratica, quel testo che era stato approvato dall'Assemblea Nazionale, poi emendato dalla commissione mista paritaria e infine accolto positivamente dal Senato, è stato riconosciuto incostituzionale.

I deputati socialisti che ne avevano richiesto il vaglio erano convinti infatti che vi fossero rischi per i diritti civili dei cittadini. Il Consiglio Costituzionale francese ha rilevato nella "Loi Création et Internet" gravi violazioni delle libertà di comunicazione e di espressione. Insomma, l'accesso ad uno strumento così importante come il web può essere vietato solo ed esclusivamente dall'autorità giudiziaria – e non certamente da un service provider o altre entità private.

Il "garante" della Costituzione d'oltralpe ha comunque riconosciuto la bontà dell'intento. Secondo i giudici, un sistema di alert applicato al P2P potrebbe svolgere un ruolo chiave nella sensibilizzazione degli utenti al problema delle violazioni del copyright.

Philippe Aigrain, professore di informatica a Parigi ed ex responsabile del settore IT presso la Commissione europea, ha esultato per la vittoria insperata. "La decisione della Corte costituzionale francese di censurare la legge Hadopi sulla risposta graduata alla pirateria sottolinea a chiare lettere che l'accesso a Internet è un diritto fondamentale del cittadino, fa parte dei suoi diritti inviolabili alla libertà di opinione e di espressione", ha dichiarato l'esperto all'inviato de La Stampa.

"È un precedente prezioso. Pensavamo che per avere questo diritto sancito avremmo dovuto aspettare anni, e invece grazie al ministro della cultura che ha voluto a tutti i costi passare questa legge adesso, il chiarimento è arrivato molto prima del previsto".

Il Ministro della Cultura Christine Albanel ha confermato l'intenzione di proporre una nuova legge per aggirare il problema costituzionale. Ma secondo Aigrain, forse, è troppo tardi poiché "c’è una forte coalizione nella società civile, fatta dalle associazioni dei consumatori, dai creativi, i musicisti e gli uomini e le donne dalla parte della condivisione della conoscenza e della cultura libera, che si è mobilitata perché la Hadopi riposi in pace per sempre".

Senza contare che il prossimo autunno sarà organizzato "un'assise con tutte le parti in causa allo stesso tavolo per definire licenze collettive sui contenuti culturali digitali e per legalizzare lo scambio P2P".

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