La NASA tornerà presto sulla Luna, e questa volta ci resterà

La NASA sta accelerando i piani per riportare l'uomo sulla Luna, e questa volta, l'agenzia spaziale americana dice che intende restare.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Jim Bridenstine, amministratore della NASA, nel corso di un evento presso la sede della NASA a Washington ha dichiarato che l'agenzia spaziale statunitense intende accelerare i piani per tornare sulla Luna, con il sostegno del presidente Donald Trump e delle aziende private. "È importante tornare sulla Luna il più velocemente possibile", la speranza è di avere gli astronauti sul nostro satellite naturale nel 2028.

"Questa volta, quando andremo sulla Luna, resteremo davvero, non lasceremo bandiere e impronte e poi torneremo a casa per non tornare indietro per altri 50 anni", ha proseguito. "Stiamo portando avanti il progetto in modo completamente diverso da ogni altro paese al mondo. Quello che stiamo facendo è renderlo sostenibile in modo da poter andare avanti e indietro regolarmente con equipaggi umani".

L'ultima persona a camminare sulla Luna fu Eugene Cernan nel dicembre 1972, durante la missione Apollo 17. La NASA punta innanzi tutto ad atterrare un veicolo senza equipaggio sulla Luna entro il 2024, e al riguardo sta già valutando i progetti del fiorente settore privato, che dovranno essere presentati entro il 25 marzo. Thomas Zurbuchen, l'amministratore associato della Direzione della missione scientifica della NASA, dice che "Se potessi esprimere un desiderio, vorrei volare in questo anno solare", ma "potremmo non essere in grado di farlo". Intende che l'agenzia intende portare avanti il progetto molto velocemente, più di quanto abbia fatto in passato.

Forte del mandato di Trump, la NASA intende costruire una piccola stazione spaziale, chiamata Gateway, nell'orbita della Luna entro il 2026. Servirà come stazione d'appoggio per i viaggi da e verso la superficie lunare, ma non sarà permanentemente occupata come la Stazione Spaziale Internazionale. Per il suo allestimento l'agenzia intende valutare progetti anche provenienti da altri paesi, per una forte "competizione su costi e innovazione", ha affermato Bridenstine. Insomma, se da una parte la parole d'ordine è tornare sulla Luna il più velocemente possibile (ed è disposta a versare incentivi economici a chi sviluppa i progetti in fretta), dall'altra l'imperativo è contenere la spesa pubblica appoggiandosi alla competizione fra aziende private.

Se avete bisogno di una spinta ideologica per essere interessati dalla Luna consigliamo di vedere il toccante documentario The Last Man on the Moon.