La Norvegia schiaffeggia l'industria musicale

La Norvegia pensa ad una legge a favore del P2P, contro lo strapotere dell'industria discografica

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a cura di Dario D'Elia

Il Governo norvegese ha deciso di schierarsi con il mondo del file-sharing, e rispondere a muso duro alla supponenza dell'industria musicale. La scorsa settimana l'IFPI, l'organizzazione che cura gli interessi dei fonografici, ha attaccato il più importante provider norvegese. Di fatto si è trattato di un ultimatum: se Telenor non bloccherà gli accessi a Pirate Bay, verrà denunciata.

"I folli che stanno dietro a IFPI dovrebbero essere fermati", ha dichiarato Peter Sunde, portavoce di Pirate Bay. La pensa allo stesso modo Bård Vegar Solhjell, Ministro dell'Educazione e della Ricerca norvegese. A suo parere il file-sharing è una delle invenzioni più geniali degli ultimi anni. "Tutte le innovazioni tecnologiche alimentano sempre la paura che i vecchi formati siano destinati a scomparire. Ma la TV non ha ucciso la Radio, il Web non ucciderà i libri e i download non uccideranno la musica", ha dichiarato Solhjell, in qualità di membro del Partito Socialista locale.

"Dato che la Radio e le cassette non hanno ucciso la musica, è una denuncia pretestuosa dire che lo sta facendo il file-sharing".

La proposta norvegese, e del Partito Socialista, è di valutare la possibilità di legalizzare il file-sharing gratuito di musica, con la creazione di un sistema licenziatario alternativo  a quello proposto dall'industria musicale. Insomma, un modello che stimoli il libero mercato.