La pubblicità nei giochi, business sottovalutato

Secondo uno studio i videogiochi raggiungono un pubblico molto più vasto di quanto si possa credere dai dati di vendita, aumentando di fatto l'importanza della pubblicità

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Spesso chi acquista un videogame lo gioca fino a consumarlo, riponendolo poi sullo scaffale o passandolo a qualche amico. Interpret afferma che il pubblico dei videogiocatori è più vasto di quanto si creda e che con la nuova frontiera pubblicitaria alle porte (l'acquisizione di Adscape da parte di Google e di Massive da parte di Microsoft ne sono un esempio) il business potrebbe essere più appetitoso:

"Le vendite al dettaglio catturano solo una parte del pubblico totale che gioca con un videogame, suggerendo che gli attuali accordi per inserire la pubblicità nei giochi sottovalutano il mezzo", ha spiegato in una nota Michael Dowling, amministratore delegato di Interpret.

Gli inserzionisti dovrebbero considerare l'impatto del noleggio dei giochi, la vendita dei giochi usati e i prestiti.

NPD Group ha infatti rilasciato alcuni dati che mostrano come Call of Duty 3 abbia venduto 2 milioni di copie negli Stati Uniti, ma sia stato giocato da 9 milioni di persone.

Le vendite non sono quindi uno specchio esatto del numero di videogiocatori effettivamente raggiunti.