La RAI vuole schedare chi non paga il canone

La RAI è in profondo rosso quindi l'unica soluzione pare essere quella di recuperare i canoni evasi. Si pensa si incaricare una specialista informatica per elaborare le contestazioni. Ad oggi si stimano 600 milioni di evasione.

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a cura di Dario D'Elia

La RAI si affiderà a una società esterna per schedare gli utenti che contestano il canone. Secondo indiscrezioni l'idea sarebbe di affidarsi a una specialista informatica per smaltire migliaia di pratiche inevase. In sostanza il lavoro consisterebbe nell'analizzare le contestazioni ricevute per i solleciti di pagamento, in modo che possano essere separati gli eventuali errori dalle argomentazioni "creative".

Si stima che l'evasione del canone TV ammonti a circa a 600 milioni di euro. Una cifra che da sola potrebbe rimettere a posto i malandati conti del Gruppo Rai: la posizione finanziaria netta è infatti negativa e ammonta a 168 milioni di euro. Calano i ricavi commerciali, il fatturato pubblicitario (vedi il sorpasso Google) e l'audience.

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L'operazione di schedatura dovrebbe riguardare solo coloro che hanno ricevuto il sollecito di pagamento e rifiutato di mettere mano al portafoglio. Negli ultimi tre anni sono 1.411.110 milioni, ma si calcola che la maggior parte siano semplicemente "evasori". I pochi che magari stanno già pagando un abbonamento, oppure detengono un abbonamento speciale o una licenza gratuita che dà diritto all'esenzione probabilmente non saranno più assillati.

L'obiettivo insomma è di ottenere una "definizione più rapida delle contestazioni" e la conseguente "riduzione del numero dei solleciti emessi" nonché un "miglioramento del servizio con una maggior soddisfazione dei cittadini coinvolti".

Per ottenere risultati nel breve termine si pensa all'elaborazione di almeno 450/550 mila contestazioni annue con una suddivisione per priorità. "Sulla base dei dati visualizzati e dei criteri stabiliti, in funzione della comunicazione del titolare, dovrà essere immessa una codifica numerica per la definizione della contestazione o per un'ulteriore richiesta di chiarimenti all'utente", sottolinea la RAI. E tutto avverrà previa "apposita autorizzazione Sat su archivi di proprietà dell'Agenzia delle entrate, in uso alla Rai come previsto dalla convenzione in essere".

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