La startup russa che rivoluziona il riconoscimento facciale

Si chiama NTechLab la startup russa che ha ideato una tecnologia di riconoscimento facciale superiore a quella di Google. Tra potenzialità e timori, un futuro come quello descritto in Person of Interest potrebbe essere alla porte.

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a cura di Manolo De Agostini

Qualcuno potrebbe rimanere sorpreso, ma in Russia hanno una tecnologia di riconoscimento facciale tanto avanzata da fare gola alla Silicon Valley.

NTechLab, un'azienda moscovita fondata da Artem Kukharenko e Alexander Kabakov (26 e 29 anni), ha messo a punto un algoritmo chiamato FaceN dalle incredibili potenzialità. È tanto potente che, come un supereroe del cinema, ha un suo bel carico di "responsabilità", ma sarà l'uso che se ne farà a stabilirne lo status di tecnologia "benigna" o "maligna".

artem kukharenko
Artem Kukharenko

FaceN, ad esempio, è alla base di FindFace, un servizio - ma anche app - legato al social network VKontakte creato da Pavel Durov, già noto per aver sviluppato l'app di messaggistica Telegram. FindFace consente di confrontare le fotografie di sconosciuti con quelle presenti su Vkontakte e trovare così l'identità di una persona a partire da una fotografia scattata ovunque.

Secondo NTechLab la ricerca richiede meno di un secondo, con un'affidabilità di circa il 70 percento. Nel caso in cui FaceN non riuscisse a trovare la persona, è così "intelligente" da fornire una lista di account di persone simili. Pauroso, tanto che stalker e i molestatori di ogni genere si staranno fregando le mani.

"Se vedi qualcuno che ti piace, puoi fotografarlo, scoprire chi è e inviargli una richiesta di amicizia. Funziona anche per cercare somiglianze. Puoi caricare una foto di un attore che ti piace, o di una tua ex fidanzata, e trovare dieci ragazze che le assomigliano e mandar loro un messaggio", spiegava Kabakov al Guardian lo scorso maggio.

ntechlab facen findface

FindFace non funziona con Facebook a causa di problemi tecnici (questa è la spiegazione, almeno di facciata), ma potenzialmente può funzionare con qualsiasi database fotografico. Il fotografo russo Yegor Tsvetkov, ad esempio, ha usato FindFace per scoprire l'identità di persone sconosciute incrociate nella metropolitana di San Pietroburgo. Il tutto senza che loro ne fossero al corrente.

Kukharenko ha spiegato di aver compreso la portata della tecnologia quando si è occupato per due mesi della progettazione di un'app per identificare razze canine. La ribalta interazionale è arrivata nel 2015 al MegaFace Challenge, una competizione sul riconoscimento facciale che si tenne all'Università di Washington. NTechLab riuscì a battere nientemeno che il team di Google, identificando celebrità in un insieme di 1 milione di fotografie con un'accuratezza del 73,3%. FaceN riuscì a raggiungere un'accuratezza del 95% su un database di 10.000 immagini e il 99% nel confronto tra due immagini.

Il segreto dell'algoritmo risiede nel deep learning e nell'architettura di rete neurale. Quando un'immagine viene caricata in un servizio come FindFace il sistema identifica una faccia. Si tratta dell'operazione più intensiva, dal punto di vista delle risorse di calcolo, dell'intero processo.

Il secondo passaggio coinvolge la costruzione di un feature vector usando una rete neurale allenata. Un feature vector consiste di 80 numeri che contengono informazioni sul volto. Tali numeri sono simili per la stessa persona e molto diversi per due persone differenti. Il sistema di ricerca è basato su queste differenze. A questo punto il sistema non deve far altro che identificare l'informazione costante anche se una persona indossa gli occhiali, si fa crescere la barba o se sono passati diversi anni tra le due immagini. L'ultimo passo è la ricerca di questa "faccia" nel database delle immagini.

NTechLab oggi conta 20 impiegati ed è autofinanziata, ma è in cerca di fondi ed è valutata circa 30 milioni di dollari. Al momento non ha ancora fatturato, ma spera di chiudere qualche accordo già quest'anno. Ed è qui che cresce la paura. La tecnologia potrebbe essere usata da un regime autoritario per identificare i partecipanti a una manifestazione anti-governativa.

Kukharenko e Kabarov sono inoltre vicini a siglare un contratto con la municipalità di Mosca, che vorrebbe usare FaceN per la sicurezza, integrando la tecnologia con il sistema di150mila videocamere a circuito chiuso sparse nella città. Potrebbero però esserci anche impieghi di tipo commerciale, molto interessanti per le aziende: potremmo per esempio ricevere pubblicità mirata sullo smartphone qualora una telecamera ci pizzicasse davanti a un particolare negozio.

Kabakov ritiene che i timori sull'uso sbagliato della tecnologia siano infondati o quasi. Ritiene infatti che già oggi il possesso di uno smartphone azzeri ogni forma di privacy. "Non c'è una vita privata. Il vostro governo vi può controllare già ora.... Prendete il vostro iPhone o Android, ha informazioni sul vostro comportamento, movimenti, su ciò che acquistate, con chi parlate". Ma se i creatori difendono la loro creatura, come ovvio che sia, è chiaro che il tema rimane.

FindFace fu usato da un gruppo su VKontakte per identificare e perseguitare donne che, presumibilmente, avevano preso parte a filmati pornografici online. Il gruppo si era poi dilettato a inviare messaggi e fotografie ad amici e parenti delle malcapitate.

riconoscimento facciale

Fortunatamente in Europa in tema di privacy e riconoscimento facciale c'è una legislazione stringente e molto attenta, che ha costretto persino Facebook e Google a rivedere i loro servizi.

Per Kabakov però la resistenza è futile, è solo questione di tempo. Secondo il genio di NTechLab la battaglia contro la loro tecnologia è come quella contro Uber. "C'è sempre un conflitto tra il progresso e il timore di alcune persone", ha spiegato Kabakov. "Ma alla fine il progresso vince sempre". Un futuro alla "Person of Interest" potrebbe essere più vicino di quanto crediate.

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