L'Antitrust sta con Uber e chiede al Parlamento nuove norme minime per UberPop

L'Antitrust interpellata dal Parlamento si è espressa a favore dei servizi come Uber. Confermata l'esigenza di nome minime per attività come quelle di UberPop.

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a cura di Dario D'Elia

L'Antitrust è dalla parte di Uber, anche se riconosce l'esigenza di una nuova "regolamentazione minima" per i servizi di trasporto urbano basati su piattaforme digitali. È una netta presa di posizione quella che si desume dal documento inviato al Parlamento.

uber
Uber

Uber e i nuovi servizi analoghi stanno sollevando interrogativi legittimi in relazione ai sistemi tradizionali. L'Antitrust quindi chiede che venga regolamentato il settore "per garantire la concorrenza, la sicurezza stradale e l'incolumità dei passeggeri".

L'auspicio è che "il legislatore intervenga con la massima sollecitudine al fine di regolamentare – nel modo meno invasivo possibile – queste nuove forme di trasporto non di linea, in modo da consentire un ampliamento delle modalità di offerta del servizio a vantaggio del consumatore".

UberBlack e UberVan risultano legittimi anche senza interventi normativi. Poiché, come riconosciuto anche dal Consiglio di Stato, trattandosi di servizi di trasporto privato non di linea non c'è alcuna disciplina normativa in contrasto.

uber pop

Risultano quindi inapplicabili gli obblighi stabiliti dalla legge vigente (n.21/92), ritendo che "una piattaforma digitale che mette in collegamento tramite smartphone la domanda e l'offerta di servizi prestati da operatori Ncc non può infatti per definizione rispettare una norma che impone agli autisti l'acquisizione del servizio dalla rimessa e il ritorno in rimessa a fine viaggio".

Per quanto riguarda invece UberPop, il servizio svolto da autisti non professionisti, l'Antitrust si richiama all'ordinanza con cui il Tribunale di Milano - bloccando l'uso dell'App sul territorio nazionale – "ha evidenziato che l'attività in questione non può essere svolta a discapito dell'interesse pubblico primario di tutelare la sicurezza delle persone trasportate".

Il problema è legato sia all'efficienza delle vetture utilizzate e che all'idoneità dei conducenti, nonché alla mancanza di adeguate coperture assicurative per il trasporto di persone.

Insomma, massima priorità per una "una regolamentazione minima di questo tipo di servizi", con l'intento di "sottolineare con forza gli evidenti benefici concorrenziali e per i consumatori finali derivanti da una generale affermazione delle nuove piattaforme di comunicazione".