Legge ammazza-blog nella bozza del Ministro di Giustizia

Nell'emendamento del Governo al ddl anti-corruzione è presente l'obbligo di rettifica per i siti web, come proponeva il vecchio ddl Alfano-Bongiorno. La buona notizia è che c'è tempo per cambiare: i partiti potranno sottoporre le loro proposte entro il 4 maggio.

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a cura di Dario D'Elia

La legge ammazza-blog che piaceva tanto al precedente Governo è ricomparsa nella nuova bozza sulle intercettazioni del ministro Paola Severino. Oggi più o meno tutti i quotidiani online hanno ricordato che ancora una volta il nodo del contendere è rappresentato dall'obbligo di rettifica entro 48 ore per ogni sito Web sulla base di una semplice richiesta da parte dei presunti lesi. In pratica chiunque potrebbe esigere un aggiornamento dei contenuti senza dibattimento. Ai siti non sarebbe concessa replica. La sanzione per inottemperanza sarebbe di al massimo 12mila euro.

Ministro Severino

Il clima fortunatamente non è ancora da barricate perché vi sono ampi margini di tempo (e politici) per eventuali modifiche. L'emendamento del Governo al ddl anti-corruzione (figlio del vecchio ddl Alfano-Bongiorno), depositato dal Ministro alle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera riunite, potrà cambiare. Il 4 maggio è termine ultimo per la presentazioni delle correzioni da parte dei partiti; l'8 maggio le commissioni saranno riconvocate. 

"Il Paese si aspetta severe norme contro la corruzione, il traffico di soldi pubblici, la pratica corrente degli appalti gonfiati e il Pdl non trova di meglio che infilare nella bozza Severino sulle intercettazioni la norma Ammazza blog che aveva finto di rimangiarsi in aula appena cinque mesi fa", si legge nella nota della deputata di Futuro e Libertà Flavia Perina. 

"Invece di pensare a rafforzare il lavoro dei magistrati, il Palazzo vuole limitare fortemente le intercettazioni, strumento indispensabile per l'attività investigativa e per l'informazione", ha aggiunto il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro. "Non si capisce perché cambiano i governi ma le proposte di penalizzare la giustizia sono sempre le stesse. Non consentiremo che si ostacoli la ricerca della verità né che si metta il bavaglio alla Rete e alla libera informazione, con la norma ammazza blog".