Hacker di 15 anni viola 259 siti perché tutto il resto è noia

Un ragazzo di 15 anni trova in un sito di hacker un kit per sferrare attacchi ai siti e lo usa per ammazzare la noia: in 90 giorni ha violato 259 siti. La polizia austriaca lo ha trovato senza troppe difficoltà, ora sta stilando la lunga lista delle vittime.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Aveva 15 anni l'hacker che ha violato in 90 giorni 259 siti. Le autorità austriache l'hanno acciuffato per colpa della sua mania di protagonismo, che lo aveva spinto a vantarsi dei suoi successi su Twitter, dove pubblicava i link ai siti che aveva bucato. Non appena preso il ragazzo ha vuotato il sacco, confermando di avere violato le infrastrutture di sicurezza di 259 aziende e avere cancellato molti siti web.

La firma dell'hacker quindicenne

I 90 giorni di ordinaria follia sono iniziati a gennaio e sono andati ben oltre i confini austriaci, e passando in rassegna l'elenco delle vittime si capisce che sono state attaccate società a caso senza nulla in comune: servizi sportivi o turistici, di intrattenimento per adulti e di ricerca. L'hacker in erba ha confessato che voleva solo sfidare sé stesso per dimostrare di essere in grado di farlo e per ammazzare la noia.

Secondo quanto riportato da ZDNet il prode giovincello è stato descritto come un asociale che preferiva passare il tempo davanti al computer piuttosto che con i coetanei, e l'affermazione in Rete è diventata presto una necessità facile da soddisfare. È proprio su un forum di hacker che il ragazzo ha detto di aver trovato le prime informazioni utili per mettere a segno un attacco di successo. Tre mesi dopo questa scoperta il quindicenne era già entrato di diritto nella top 50 degli hacker registrati nel forum, che sono circa 2000.

Il ragazzo si annoiava

Gli strumenti usati non erano troppo sofisticati e facevano banalmente parte di un kit che comprendeva anche un software che gli garantiva l'anonimato. L'unica testimonianza del suo passaggio era la sua firma: ACK! 3STX. Quando il gioco è divenuto molesto però gli esperti dell'unità BMI C4 (Centro di Competenza Cyber ??Crime) hanno deciso che era ora di dargli un taglio e senza troppa fatica hanno individuato l'indirizzo IP del ragazzino, sono risaliti alla sua abitazione nel sud dell'Austria e si sono presentati con un mandato di perquisizione in mano.

L'Europool sta ancora stilando l'elenco dei siti che sono stati danneggiati dal passaggio del ragazzo, intanto speriamo che trovi modi meno molesti per ammazzare la noia.