Lezioni di codice digitale ai bambini italiani delle elementari

A settembre in 200 scuole elementari italiane i bambini potranno cominciare a familiarizzare con il codice informatico. Il programma del Ministero per l'Istruzione si chiama italia.code.org. C'è un accordo con il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica.

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a cura di Pino Bruno

Un’ora di lezione di coding ai bambini delle elementari in circa duecento scuole italiane, a partire da settembre. Gli scolari cominceranno a familiarizzare con l’ABC dell’informatica, i codici di programmazione. Il programma di sperimentazione si chiama italia.code.org e, come anticipa oggi il Corriere della Sera in edicola, si ispira alle esperienze israeliane, neozelandesi, tedesche, australiane e danesi. Una sperimentazione analoga partirà in contemporanea, tra qualche giorno, nel Regno Unito.

Scrive il Corriere che la sperimentazione pilota del percorso ridotto 'Hour of Code' consisterà in "una lezione interattiva introduttiva di un’ora, in circa 200 istituti, con il lancio in grande stile durante l’EU Week of Code (11-17 ottobre). Poi, i corsi saranno estesi a tutte le scuole che desidereranno partecipare". Il piano formativo italia.code.org prevede l'educazione iniziale all’informatica attraverso la piattaforma internazionale code.org, in una versione tradotta e adattata al contesto italiano.

L’ambizione del governo – secondo il Corriere della Sera - è coinvolgere, nell’anno scolastico 2014/2015, il 30 per cento delle scuole primarie (circa 4.600), completare il percorso ridotto in almeno il 15% delle classi delle scuole primarie e completare il percorso intero in almeno il 2% delle classi delle primarie (circa 310). Arrivare a interessare nel 2015/2016 il 35% delle scuole primarie (circa 5.400); e il 40% (circa 6.100) nel 2016/2017.

Alla base del piano c’è un accordo tra il ministero dell’Istruzione dell’Università e Ricerca e il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI), che ha la rappresentanza in Italia per code.org. Come si svolgerà la formazione di bambini e ragazzi ai segreti degli algoritmi informatici? La collaborazione tra MIUR e CINI prevedrebbe una classe sotto la guida di un docente o di un volontario coordinato dal Consorzio. O in coordinamento con enti locali o altri soggetti di supporto. All’allievo verrà rilasciato un attestato di frequenza da parte del Ministero.

Indiscrezioni sul progetto della ministra dell'Istruzione, Stefania Giannini, erano già trapelate qualche giorno fa sul sito ischool.startupitalia.eu: "Al Ministero sarebbero già al lavoro da mesi per stringere dei rapporti con alcune aziende higtech per sperimentare già da ottobre una piattaforma online da usare in classe".

L'obiettivo è ambizioso: avvicinare alla programmazione milioni di bambini. Non sarà facile far capire a (molti, non tutti per fortuna) insegnanti che l'informatica a scuola non è (soltanto) il PowerPoint.