L'OCSE boccia l'interruttore per spegnere Internet

Uno studio dell'OCSE ha bocciato la proposta del governo statunitense di creare un interruttore in grado di spegnere Internet in caso di attacchi informatici su vasta scala. Un blocco totale della rete aumenterebbe sicuramente i disagi dei cittadini e delle infrastrutture private.

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a cura di Roberto Caccia

L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha bocciato la proposta delle autorità statunitensi di creare un "interruttore" che spenga la Rete in caso di una cyber guerra (USA, in caso di emergenza spegniamo Internet!). L'OCSE ha dichiarato che un provvedimento simile creerebbe più problemi che effetti benefici.

Difficile notare la differenza...

Ci sono poche possibilità che un evento di cyber sicurezza possa causare un problema globale di grosse dimensioni, e in casi di disastri naturali, un collasso delle infrastrutture elettroniche peggiorerebbe soltanto la situazione, dichiara lo studio commissionato dall'OCSE all'università di Oxford.

Per quanto riguarda il pericolo delle guerre virtuali, sono ancora vissute come un riflesso di un conflitto che prevede l'uso di armi convenzionali. È alquanto improbabile che una guerra sia combattuta soltanto con armi elettroniche.

Le probabilità di una guerra esclusivamente virtuale sono molto basse

"Pensiamo che un approccio ampiamente militare alla cyber sicurezza sia uno sbaglio", ha dichiarato il co-autore dello studio, il Dottor Ian Brown, dell'Oxford Internet Institute. "I principali obiettivi nell'infrastruttura critica di una nazione, come l'energia, la finanza, la rete idrica ma anche i trasporti e la sanità, fanno capo al settore privato".

Praticamente, per mettere in ginocchio un paese si dovrebbero colpire le strutture private e civili, al di fuori del cosiddetto "anello protettivo" creato dalla cyber sicurezza militare. E ovviamente la situazione peggiorerebbe in caso di servizi governativi privatizzati, suggerisce lo studio.

Nel 1983 la guerra virtuale era considerata fantascienza

"Nel senso più semplice, Internet non può essere realmente spento, perché non ha un centro", continua lo studio. "Nella maggior parte delle emergenze, si vorrebbe dare un canale prioritario ai medici, ma la maggior parte di essi sfruttano le stesse infrastrutture informatiche del resto della popolazione e non sarebbe facile identificare cosa lasciare connesso. Molto probabilmente, lo spegnimento localizzato di Internet produrrebbe conseguenze indesiderate."

Gli autori consigliano che il governo dovrebbe cercare di proteggere i cittadini e non solo le infrastrutture governative. Inoltre, vanno compiuti sforzi maggiori nella realizzazione di team internazionali di risposta alle emergenze informatiche, i cosiddetti CERTS, sicuramente in grado di avere una visione migliore degli eventi rispetto alla maggior parte delle agenzie nazionali odierne.