Quando il politologo Robert Kagan scrisse più di 10 anni fa che gli americani vengono da Marte e gli europei da Venere di certo non si riferiva al quadro "L'origine del mondo" di Gustave Courbet. Eppure ancora una volta è un'opera d'arte audace ed erotica a segnare la distanza tra i due mondi. Il primo piano di quella vagina – ormai simbolo e non più solo riproduzione realista – ha messo in imbarazzo Facebook e nel 2011 fatto scattare la censura nei confronti dell'account di un insegnante francese.
"L'origine del mondo" di Gustave Courbet
La sua colpa è di aver condiviso online qualcosa che viola la policy del noto social network. Non certo il "segreto" della nostra provenienza come genere umano, bensì qualcosa che deve avere a che fare con l'incapacità della piattaforma (o degli uomini che la gestiscono) di discernere la pornografia dall'arte.
L'insegnante ha denunciato l'abuso al tribunale di Parigi. Durante l'udienza del 22 gennaio scorso l'avvocato della controparte, Caroline Lyannaz, ha tentato di difendere il suo cliente sollevando il tema della legittimità. Può una Corte francese occuparsi di un accordo di policy che cade sotto la giurisdizione californiana, dato che l'azienda ha sede a Menlo Park? Sì! Gli ha risposto ieri l'Alta Corte di Parigi.
A prescindere da come andrà a chiudersi questa storia – la prossima udienza è fissata per il 21 maggio – c'è già chi canta vittoria. L'avvocato della parte lesa, Stephane Cottineau, sostiene che si tratti della prima vittoria di Davide contro Golia.
"Questa decisione creerà giurisprudenza per altri social media e colossi del Web che sfruttano i loro quartier generali all'estero, per lo più negli Stati Uniti, per tentare di eludere la legge francese", ha dichiarato l'avvocato.