Dianne Kelley, consumatrice comune, ha depositato una "class action" (un'azione collettiva) contro Microsoft sull'uso del logo e della scritta "Windows Vista Capable".
Secondo la Kelley, Microsoft e i produttori di PC assicurano agli utenti che i sistemi "Windows Vista Capable" siano pienamente capaci di lavorare con Vista, mentre non è così: tali soluzioni raggiungono solamente i requisiti per la versione Home Basic, particolare non comunicato dall'azienda.
"Gli utenti ottengono meno di quello che si aspettano" afferma la Kelley.
La versione Home Basic non include alcune caratteristiche "innovative" di Windows Vista, quali l'interfaccia AeroGlass e il Media Center: la campagna pubblicitaria Microsoft sposorizza ampiamente queste funzionalità, ingannando le aspettative dell'utente "Vista Capable".
Linda Norman, Microsoft associate general counsel, ha dichiarato che l'azienda "ha condotto sforzi senza precedenti per far capire agli utenti i requisiti di Vista".
La parola passa ora ai giudici.