Microsoft serial cyber-killer, povera botnet Kelihos

Microsoft, dopo Rustock e Waledac, ha staccato la spina anche alla botnet Kelihos e portato in tribunale i responsabili. Ancora una volta è evidente il problema della gestione dei sotto-domini, che negli Stati Uniti non richiedono documenti per l'affidamento.

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a cura di Dario D'Elia

Microsoft ha sconfitto la botnet Kelihos, e così dopo la distruzione di Rustock e Waledac con l'ultima "Operation b79" può appuntarsi un nuovo gallone sulla casacca. Kelihos, anche conosciuta come Waledac 2.0 per le analogie con la versione precedente, ha visto coinvolti tecnici e legali. Da una parte è scattato un blitz informatico, dall'altra è stata avviata un'azione legale contro Dominique Alexander Piatti, dotFREE Group SRO e una serie di sconosciuti che gestivano i domini e sotto-domini per le operazioni pirata.

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Kelihos in pratica infettava i computer degli utenti con malware che consentivano alla botnet di mantenerne il controllo e utilizzarli come ponte per attività illegali di ogni genere. Si parla di spam, raccolta di dati personali, scam azionarie e persino pubblicità di siti porno dai contenuti illegali. Come Rustock, alcuni messaggi spam promuovevano farmaci contraffatti o illegali potenzialmente dannosi per la salute. Secondo le stime Kelihos aveva infettato 41mila computer ed era in grado di spedire ogni giorno circa 3,8 miliardi di spam.

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Ancora una volta Microsoft ha rilevato i rischi legati all'uso dei sotto-domini, che secondo la Legge statunitense hanno obblighi inferiori rispetto ai domini principali. In pratica non prevedono l'obbligo di identificazione per i richiedenti.  

"Grazie a questo caso, speriamo di dimostrare che se i proprietari dei domini non sono tenuti a conoscere i loro clienti, devono essere ritenuti responsabili di cosa succede nelle loro infrastrutture", scrive il legale Richard Domingues Boscovich sul blog ufficiale Microsoft. "Il nostro obiettivo è di stimolare l'avvio di una discussione in ambito industriale per ottenere pratiche di registrazione di sotto-domini pubbliche in modo da avere una Rete più sicura per tutti gli utenti".