Microsoft: Windows 7 a 64 bit e addio infezioni

Microsoft ha pubblicato un report in cui svela le minacce del 2010, i paesi più colpiti e quali software hanno retto meglio alle minacce. Windows XP, seppur molto usato, è il più vulnerabile.

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a cura di Manolo De Agostini

Windows 7 è senza ombra di dubbio più sicuro di Windows XP e chi usa ancora il sistema operativo del 2001, benché aggiornato, farebbe meglio a tenerlo presente. Il nuovo "Report sullo stato della protezione Microsoft" evidenzia che l'ultimo sistema operativo ha un tasso di infezione da malware decisamente più basso rispetto alle altre soluzioni dell'azienda.

Secondo la casa di Redmond, Windows XP Service Pack 3 ha un tasso d'infezione medio di 15,9 computer su mille. Windows Vista raggiunge solamente la media di 7,5, mentre Windows 7 non va oltre 3,8. Le edizioni a 64 bit di Vista e 7 sono ancora più sicure, rispettivamente con 5,3 e 2,5 infezioni per mille computer. 

PC infettati in base al sistema operativo, Windows 7 a 64 bit è il più sicuro

Il tasso d'infezione più basso sulle edizioni a 64-bit si spiega così, secondo la casa di Redmond. "Uno dei motivi potrebbe essere il fatto che le versioni Windows a 64 bit attirano principalmente un pubblico esperto, rispetto alla controparte a 32 bit, anche se è stato registrato un numero sempre maggiore di vendite di Windows a 64 bit anche tra gli utenti privati". 

"È possibile inoltre che la tecnologia delle versioni a 64 bit di Windows denominata Kernel Patch Protection (KPP), pensata per proteggere il kernel da modifiche non autorizzate, contribuisca alla discrepanza impendendo l'infezione di determinati tipi di malware".

Tendenza lungo oltre un anno, Windows 7 sempre il più sicuro

Per quanto riguarda la divulgazione delle vulnerabilità, Microsoft ha registrato un calo del 17,1% nel 2010 rispetto al 2009. "Si conferma la tendenza complessiva di un moderato declino iniziata nel 2006. È il risultato di migliori pratiche di sviluppo e di controllo qualità sull'intero settore e conseguenza della produzione di software più sicuri con un grado inferiore di vulnerabilità".

Le falle dei prodotti Microsoft hanno rappresentato il 7,2% di tutte le vulnerabilità divulgate e l'anno passato sono salite leggermente dopo un periodo di stabilità registrato negli anni precedenti.