Milan-Juventus, goal fantasma e veleni: viva la tecnologia

Milan-Juventus e il goal fantasma di Muntari. Nel calcio si parla di uso della tecnologia a più riprese, ma da anni si fa melina e svicola da una soluzione che potrebbe porre fine a tante polemiche. Forse non si vuole? A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca.

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a cura di Manolo De Agostini

Milan-Juve con la tecnologia non sarebbe finita a insulti e polemiche, ma tra complimenti reciproci per una bella partita di calcio. Purtroppo non è stato così e dobbiamo scontrarci con la dura realtà dei fatti: Galliani e Allegri da una parte e la nuova triade Agnelli-Marotta-Conte dall'altra a sputarsi veleno come mai prima.

Da anni si parla di moviola in campo, di sensori nei palloni, sulle porte e quant'altro (Calcio: FIFA contro tablet e smartphone in panchina). È incredibile che in uno sport dove circolano milioni di euro come noccioline, nel 2012 ormai inoltrato, non si faccia qualcosa per eliminare l'errore umano. Forse non si vuole (salvo rari casi), e così vien voglia di pensar male.

Nel corso di questi anni i vertici del calcio mondiale si sono mossi sul filo dell'equilibrismo, tra continue aperture e chiusure. Non è nemmeno bastato un goal fantasma nell'importantissima partita di Coppa del Mondo Inghilterra-Germania per prendere una decisione netta.

Lo scorso marzo sono state bocciate una decina di soluzioni tecnologiche (Goal fantasma nel calcio, bocciate 10 tecnologie) e adesso a un anno di distanza la Ifab (International  Football Association Board) valuterà nuovi progetti e i miglioramenti apportati a quelli esistenti. Quali siano i parametri di giudizio rimane un mistero, ma crediamo che di soluzioni mature - applicate anche ad altri sport - ce ne siano a iosa. Il fatto che le TV ci mostrino replay in pochissimi secondi delle azioni più dubbie è un chiaro segnale che qualcosa si può fare, e subito.

Rissa al termine di Milan-Juventus

Il boss della FIFA, Joseph Blatter, si è sempre detto contrario alla tecnologia nel calcio (anche se recentemente ha cambiato leggermente posizione, in apparenza), mentre il capo dell'UEFA, Michel Platini, preferisce puntare su più occhi umani, spingendo la soluzione dei giudici di porta. Un buon compromesso, ma che non chiude la porta a possibili errori.

Tra le tecnologie al vaglio troviamo l'Hawk-Eye (occhio di falco), un sistema informatico usato nelle partite di cricket, tennis e altri sport per seguire visivamente il percorso della palla e ottenere la traccia immediata del percorso statisticamente più probabile.  Nel tennis se ne tiene conto per l'assegnazione del punteggio. Hawk-Eye potrebbe contribuire a sciogliere i dubbi del direttore di gara. Poi c'è la Goal Line Technology (GLT) basata su un microchip impiantato nel pallone e un campo magnetico per rintracciare la posizione della palla sul campo.

Altro che moviola in campo, basta riscrivere le regole...

Facciamo un altro esempio: nel calcio c'è "il quarto uomo" che finora non si è ben capito cosa faccia, se non riprendere allenatori troppo turbolenti. Nel rugby invece c'è un addetto all'uso delle apparecchiature tecnologiche, che l'arbitro può consultare in determinati casi fermando il gioco. Una cosa simile, applicata al calcio, potrebbe porre fine a tante chiacchiere.

Eh già, come dimenticare i discorsi da bar e i salotti TV. A quanti fanno comodo le decine di programmi sportivi incentrati per ore e ore sugli episodi dubbi? A tante - forse troppe - persone. Per questo prendere una decisione sembra tanto complicato, meglio fare melina, gridare allo scandalo e poi insabbiare tutto fino al prossimo episodio ridicolo ed evitabile. 

Il pallone alla base della Goal Line Technology (GLT)

Adesso, sull'onda del "fattaccio" è una sequela di dichiarazioni pro-tecnologia, ma durerà? Il direttore generale della FIGC Antonello Valentini chiosa "Questo problema del gol-fantasma non è più rinunciabile. Va risolto", mentre il designatore Stefano Braschi dice che "Gli arbitri sono d'accordo a un sistema che li possa aiutare in certe situazioni". 

Fondamentalmente servirebbe uno scatto culturale di tutto il movimento che ruota attorno al calcio, e chissà, magari questa è la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso. Lo sapremo a giorni, ma a vedere le polemiche delle ultime settimane, siamo ancora lontani da una soluzione. Buon campionato a tutti.