RapidShare non vuole gli utenti pirata più straccioni

RapidShare ha deciso di ridurre a 30 kb/s la velocità di download delle utenze gratuite. Andrà al massimo solo se sarà svelato ogni dettaglio legato ai singoli file. Nessun cambiamento invece per gli abbonati al servizio.

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a cura di Dario D'Elia

Scaricare gratuitamente i file da RapidShare è diventato quasi impossibile: la velocità è stata ridotta in alcuni casi anche a 30 kb/s. In pratica per un file da circa 100 MB adesso ci vuole quasi 1 ora. La novità non è casuale, ma frutto di una scelta precisa del noto servizio di file-hosting.

"Il 19 gennaio Megaupload è stato chiuso dall'FBI. Immediatamente dopo, diversi altri file hoster hanno ridotto i loro servizi o completamente fermato le loro attività", ha confermato la società tedesca a TorrentFreak. "RapidShare, da allora, ha avuto a che fare che un notevole aumento del traffico gratuito e sfortunatamente anche a un incremento degli abusi, questo suggerisce che un certo numero di utenti pirata ha scelto RapidShare come loro nuovo hoster per le attività illegali".

Immaginare il quartier generale di RadpiShare

Ecco quindi la decisione di ridurre la velocità di scaricamento delle utenze gratuite. "Siamo fiduciosi del fatto che renderemo RapidShare molto impopolare sul fronte pirata e allontaneremo il traffico abusivo", ha concluso il sito.

In qualche modo pare esserci un rapporto tra il traffico gratuito e le violazioni di copyright. L'interpretazione più semplicistica è che gli utenti pirata preferiscono non pagare anche per evitare qualsiasi tipo di collegamento tra i dati personali e gli account dei cyberlocker.

La buona notizia è che gli utenti senza abbonamento potranno godere di prestazioni di download massime se i possessori dei file, ovvero coloro che li pongono in condivisione, consentiranno a RapidShare di accedere a ogni informazione correlata. In pratica bisognerà accettare una liberatoria per il tracciamento dei file: di questi verrà valutato il tipo, i nomi dei siti dove vengono pubblicati i link, etc. Non da meno verrà richiesto a chi condivide di fornire indirizzo mail e numero di telefono.

La piattaforma tedesca vuole smarcarsi dalla concorrenza e dalla pirateria per non rischiare la fine di MegaUpload. L'ultima novità è piuttosto interessante, anche se in verità mancano i riferimenti al traffico generato dagli abbonati: chi condivide file pirata senza scopo di lucro continuerà a farlo. Probabilmente la massa critica si raggiunge solo con l'utenza gratuita; quella a pagamento forse è in percentuale notevolmente inferiore.

In ogni caso dopo la chiusura di MegaUpload l'utenza pirata come sappiamo si sta spostando su piattaforme alternative: nei prossimi mesi scopriremo il nuovo re del file hosting pirata.