Nessun equo compenso nel Regno Unito: schiaffo a SIAE

Nel Regno Unito sta per entrare in vigore una legge che consentirà la libera e gratuita copia privata. Il Governo Cameron sostiene che i compensi per copia privata sono inefficienti, burocratici e sleali e penalizzano le persone che pagano per i contenuti.

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a cura di Dario D'Elia

Nella terra che ha dato i natali a Rolling Stones, Beatles, Coldplay e tanti altri artisti di fama internazionale l'equo compenso non si paga. Mentre nella terra dei Gino Paoli, Morricone, Guccini e Conte sì (vedi nota condivisa). Senza voler entrare nel merito artistico – Morricone è patrimonio nazionale, ci mancherebbe – colpisce come la grande industria musicale oltremanica si permetta di fare a meno di milioni di euro, mentre quella italiana ne faccia una questione di "equità".

Dal 1 ottobre 2014, grazie all'approvazione di una legge ad hoc, il balzello dell'equo compenso nel Regno Unito diventerà l'ennesimo argomento per farsi beffe del Continente. Sia sotto il punto di vista ideologico che economico. Per chi non l'avesse capito molti dispositivi costeranno meno rispetto al nostro paese – considerando IVA e tassa hi-tech - per la felicità dei nostri negozi di elettronica e shop online.

Franceschini chi?

Archiviata la baggianata SIAE legata agli iPhone - acquistati in Francia e regalati associazioni non profit per prendersi gioco dei rincari Apple – non resta che meditare sui massimi sistemi. Quello anglosassone e quello italiano.

Nella terra di Albione il cittadino sarà libero di fare tutte le copie che desidera a patto che siano a uso privato. Come se non bastasse Lucy Neville-Rolfe, neo Sottosegretario alla Proprietà intellettuale del governo di David Cameron, spara sale attraverso la Manica: "I compensi per copia privata sono inefficienti, burocratici e sleali e penalizzano le persone che pagano per i contenuti". Eresia per SIAE e il Ministro Franceschini. E a dimostrazione che ancora una volta è una questione di fede, come Martin Lutero nel 1517 diede il via alla Riforma Protestante affiggendo "Le 95 tesi" in Germania, così il 30 luglio il Governo di sua Maestà ha pubblicato online le sacre eccezioni al copyright.

"Questo permetterà ai consumatori più libertà di godere dei contenuti che hanno acquistato consentendo di fare copie personali per un esclusivo uso privato", si legge nella prima riga.

Protestanti! Noi invece afflitti da Santa Romana SIAE.