ONU: mappa delle dorsali digitali per favorire lo sviluppo

L'ONU ha completato con l'area Asia-Pacifico la sua mappa interattiva dedicata ai network digitali. Aiuterà i paesi in via di sviluppo a coordinare meglio gli investimenti con le imprese. Il progetto si chiama "ITU Interactive Terrestrial Transmission/ESCAP Asia Pacific Information Superhighway Maps".

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a cura di Dario D'Elia

L'ONU poche ore fa ha presentato la prima mappa interattiva che svela con precisione le reti dorsali telematiche della regione Asia-Pacifico: l'obiettivo è favorire e ottimizzare gli investimenti per lo sviluppo. "In Asia e in area Pacifico, ciò che chiamiamo digital divide è di fatto un divide di stipendi, di genere, di educazione e di conoscenza", ha spiegato Noeleen Heyzer, Segretario Esecutivo della Commissione Economica e Sociale per Asia e Pacifico dell'ONU (ESCAP).

Il progetto "ITU Interactive Terrestrial Transmission/ESCAP Asia Pacific Information Superhighway Maps" vede il coinvolgimento dell'International Telecommunication Union dell'ONU, quindi i dati sono più che attendibili. Per altro la mappa copre già le aree del mondo più problematiche: dal Sud America, all'Africa, fino all'Asia.

ITU Interactive Terrestrial Transmission/ESCAP Information Superhighway Maps

"La crescita della diseguaglianza, sia del reddito che non, rappresenta una delle più grandi sfide nell'Asia-Pacifico e il progresso tecnologico ha spesso ampliato questi gap, separando quelli con educazione e conoscenza da quelli senza", ha aggiunto Heyzer, in occasione della presentazione della mappa e dell'ITU Telecom World 2013 che inizia oggi a Bangkok.

Anche il Segretario Generale Ban Ki-moon ha ricordato nel suo ultimo video messaggio il forte ritardo infrastrutturale (digitale) che contraddistingue i paesi meno sviluppati, quando è proprio il livello di connettività il volano più strategico per sostenere crescita economica e della conoscenza. Senza contare gli effetti collaterali positivi sulle vite delle persone.

Una mappa delle reti può essere d'aiuto ai legislatori e alle imprese per collaborare. "Abbiamo visto in molti paesi progressi significativi nell'ambito delle connessioni broadband grazie all'installazione di cavi sottomarini, insieme all'espansione di reti dorsali nazionali (e infra-nazionali) in fibra, senza contare il mobile e i servizi wireless", ha puntualizzato il Segretario Generale ITU, Hamadoun Touré.

Per altro all'interno di una stessa area vi possono essere anche tassi di penetrazione completamente opposti: è il caso della Repubblica di Corea al 37,5% e il Myanmar allo 0,01%. La soluzione però sarebbe a portata di mano, sfruttando le sinergie tra l'Asian Highway e la Trans-Asian Railways, ovvero il progetto di autostrade asiatiche e quello omologo legato al trasporto ferroviario. In fase di implementazione basterebbe prevedere anche la posa di cavi in fibra.

ESCAP però ha sottolineato che non si può fare a meno di affrontare almeno due temi chiave per stimolare il progresso. Da una parte fare in modo che la crescita delle esportazioni e importazioni in Asia-Pacifico – rispettivamente oltre il 5% - abbia effetti positivi sulle società locali. Dall'altra ridurre quegli alti costi di scambio commerciale che favoriscono i rapporti con i paesi sviluppati a discapito di quelli meno sviluppati. A Bangkok non a caso, durante l'Asia-Pacific Trade and Investment Week di questa settimana, si parlerà proprio di questi temi con i 100 governi partecipanti.