Oracle e Google, colpi bassi nel caso Java Android

Oracle e Google continuano a mettere nuova carne al fuoco nel processo sul codice Java in Android. Oracle deve ridurre la richiesta di danni, mentre per un eventuale pagamento delle royalty si dovrà tenere conto anche delle entrate pubblicitarie legate ad Android.

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a cura di Manolo De Agostini

La diatriba legale tra Google e Oracle, in queste ultime settimane, ha fatto segnare tanti piccoli nuovi sviluppi. Mentre i produttori di terminali Android si domandano se sia meglio trovare di licenza con Oracle o se sia preferibile attendere l'esito del processo (Oracle ai produttori Android: hey, iniziate a pagarci), l'azienda di Larry Ellison tira dritta fiutando il possibile affare (anche se alcune rimostranze sono state respinte).

Oracle ha chiesto e ottenuto di far testimoniare Larry Page, fondatore e attuale amministratore delegato di Google. Oracle ritiene infatti che l'attuale AD fosse perfettamente a conoscenza della violazione di brevetti Java da parte di Android con la macchina virtuale Java Dalvik.

Non solo: Page avrebbe partecipato alle trattative tra Sun e Google riguardanti la licenza di Java per Android, incontrandosi anche con l'AD di Oracle. Sun poi è finita nella mani di Oracle. D'altra parte lo stesso Ellison è stato chiamato a deporre sotto giuramento.

Nel frattempo il giudice William Alsup, che si sta occupando del contenzioso, ha dato segno d'insofferenza per il continuo batti - ribatti tra le parti. Per prima cosa ha stabilito che la richiesta di risarcimento danni di 2,6 miliardi avanzata da Oracle è troppo alta e l'azienda di Ellison deve rivedere le stime. Il giudice ha comunque stabilito che la richiesta minima è di almeno 100 milioni di dollari, noccioline per Google, il che comunque fissa un primo paletto in questa intricata vicenda.

Oracle ha tempo fino a novembre, data in cui dovrebbe prendere via il processo, per eseguire una nuova stima dei danni. Google, nonostante questa notizia positiva, deve però incassare anche un boccone amaro. Il giudice si è detto concorde con Oracle nel reputare corretto conteggiare nelle eventuali royalty le entrate pubblicitarie legate ad Android. E qui per Google potrebbero essere dolori. Si arriverà a un accordo extragiudiziario?