Il malware non spaventa, e le porte chiuse?

Apple ha già aggiornato Mac OS X per proteggere i computer dalla minaccia scoperta qualche giorno fa. Nel frattempo però è emerso un nuovo malware, e anche in questo caso la pericolosità è minima. Una situazione che potrebbe spingere a un'ulteriore chiusura dei sistemi operativi.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il malware non spaventa, e le porte chiuse?

Vista la situazione siamo d'accordo con gli esperti nel dire che i rischi legati a questo nuovo malware sono piuttosto bassi, e non è ancora il momento di correre a comprare un antivirus per Mac. Bisogna però considerare anche il fattore umano: con la sempre maggiore diffusione di Mac OS, aumentano anche gli utenti meno preparati e vulnerabili, e quindi non è da escludere che un internauta imprudente finisca su un sito pericoloso e decida d'installare questo falso Flash Player, anche se magari ce l'ha già sul sistema ma non lo sa o non se lo ricorda.

Apple App Store

In ogni caso ci aspettiamo che Apple aggiorni nuovamente Mac OS X Lion e Snow Leopard in tempi rapidi, per bloccare anche questa nuova minaccia.

La relativa accelerazione nella diffusione del malware per Mac non può che spingere verso l'adozione del "modello App Store" in modo ancora più celere. Apple ha già dimostrato con iOS che un AppStore chiuso e controllato è un buon modo per tenere fuori il software pericoloso, così come un sistema operativo quasi sigillato. E Microsoft ha fatto lo stesso con Windows Phone. Android è un po' più aperto, ma solo per chi ha conoscenze e tempo da investire.

I sistemi operativi per desktop stanno vivendo un'evoluzione simile, con un "negozio di applicazioni" sia su Mac OS sia su Windows 8. Per ora è ancora possibile installare software in altro modo, ma non è detto che questa situazione durerà ancora a lungo.

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Una soluzione efficace, almeno apparentemente, e sufficiente per le esigenze di buona parte degli utenti. Ci sono almeno due obiezioni da fare: la prima è che il concetto di "sicurezza tramite la chiusura" non è il migliore possibile, e non dà tante garanzie come qualcuno vorrebbe far credere. E la seconda è che un AppStore chiuso e sigillato offre probabilmente troppo controllo al produttore del sistema operativo, limitando in modo eccessivo la libertà degli utenti. 

Trovare il giusto equilibrio, lo riconosciamo, è una questione complessa, nella quale entrano in gioco interessi economici, sicurezza digitale e sopratutto i principi di ognuno di noi. Voi che cosa preferite?