Creative Gigaworks G550W, continua
Sfortunatamente, dal punto di vista estetico il G550W non dice granché, anzi. Di sicuro si tratta di una questione di gusti, ma abbiamo trovato i satelliti degli oggetti dall'aspetto ?plasticoso?, e un po' ingombranti rispetto ai concorrenti. La cassa del subwoofer ha un aspetto leggermente migliore rispetto a quello dei satelliti, ma l'insieme non può proprio essere definito seducente. I materiali, tuttavia, sono di alta qualità, e tutto funziona a meraviglia; quindi, se vi piace, non ci sono controindicazioni.
La console di comando, invece, è un'altra storia: è semplice, efficace ed elegante. Si collega alla cassa del subwoofer come quella della Logitech, ma è molto più piccola, e invece dell'elaborato display c'è n'è solo uno semplice, a LED, che cambia in base alle modifiche apportate dall'utente. Facile da leggere e da usare. Non sono visibili antenne, ma ce ne deve essere una da qualche parte, lì dentro. O almeno dovrebbe.
Infatti gli altoparlanti surround sono privi di cavi, anche se in un modo diverso da quelli Logitech. I satelliti Creative non hanno ricevitori integrati negli altoparlanti, ma devono essere collegati, via cavo, ad un ricevitore che viene collocato in mezzo agli stessi, oltre che vicino ad una parete con una presa di corrente, di cui ha bisogno. Il problema sta nel fatto che se c'è, per esempio, una porta tra questi due satelliti posteriori, la presenza del cavo diventa rilevante. Mentre il vantaggio, rispetto al Logitech 5450, è che per entrambi gli altoparlanti posteriori basta una solo cavo di alimentazione AC. A conti fatti nessuno di questi sistemi è perfetto; ognuno si adatta a diversi ambienti domestici, quindi vale la pena di prenderli in considerazione entrambi.