Apple parte da una posizione avvantaggiata perché ha venduto molto, iPod è sinonimo di lettore Mp3, il suo design era considerato all'avanguardia e non tutti se lo potevano permettere. Ovviamente vi sono moltissime altre motivazioni che possono giustificare questo successo, ma l'unico aspetto che vorrei tralasciare è quello tecnico. Chi crede veramente che l'utente medio (uno di quei milioni che lo possiede) si soffermi sulle questioni tecnologiche probabilmente si illude che il digital divide non esista. La fonte di ogni sapere, normalmente, è il negoziante, l'inserviente, l'addetto alle vendite… L'iPod ha certamente molte qualità, ma tecnologicamente – con una visione geek – non può essere considerato il prodotto più avanzato del mercato.
Quindi, a questo punto, sta agli avversari individuare queste debolezze per rendere il segmento più competitivo. E la competitività di solito, in un mercato tecnologico avanzato, si traduce in un'offerta più ampia, maggiore diversità e listini concorrenziali. A tutto vantaggio dei consumatori, che molte volte sposano una causa per una vita e non si rendono conto che il cambiamento non è solo un rischio, ma anche il motore dello sviluppo.