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Se le daranno come mai è successo in passato, e il match durerà a lungo; i consumatori non potranno che avvantaggiarsene.

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a cura di Dario D'Elia

Reuters ha condotto la sua indagine durante il weekend di Thanksgiving, che di fatto negli Stati Uniti apre la stagione delle vendite natalizie. Il 70% degli intervistati non ha avuto dubbi per un eventuale nuovo lettore Mp3: iPod su tutti. Quando invece è stata citata una lista di lettori che comprendeva anche Zune, l'80% si è espresso a favore dell'iPod e il 7% ha scelto il lettore Microsoft. Zune interessava, insomma, per un 35% a persone che volevano sostituire un player, e per un 18% ad utenti che volevano aggiornare il proprio iPod.

Questi i dati iniziali: nessuna debacle, nessuna vittoria schiacciate. Mi permetto però di fare alcune considerazioni di massima – e di pancia. A parte il rapporto di odio/amore che si può avere nei confronti di alcuni marchi, non si può che riconoscere un cambiamento nel settore dei portable player. Svelato ogni segreto sulla tecnologia (MP3) e sul suo utilizzo non rimangono che "pochi" attributi markettari. Fra questi certamente il design, il peso del brand, la coolness acquisita o presunta, la dimensione/qualità del display, i servizi correlati, il prezzo di listino e poco altro.

Sembrano cose importanti, ma con maggiore attenzione si scopre che sono tutti elementi che non hanno a che vedere con lo sviluppo tecnologico – sempre che integrare un display più carino o più grande non venga considerato un salto per l'umanità.