Papa Francesco contro le IA: rischiamo di diventare solo dei dati

Papa Francesco interviene nel dibattito sull'IA, esprimendo preoccupazioni e riflessioni sulle sfide e le opportunità di questa tecnologia

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a cura di Andrea Maiellano

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Papa Francesco interviene nel dibattito sull'intelligenza artificiale, esprimendo preoccupazioni, e riflessioni, sulle sfide e le opportunità proposte da questa tecnologia in merito alla sua espansione nel prossimo futuro. 

Nel messaggio per la 58esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, dedicata al tema "Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana", il Pontefice sottolinea la necessità di interrogarsi sullo sviluppo teorico e sull'uso pratico di questi nuovi strumenti di comunicazione e conoscenza.

Il Papa riconosce le grandi possibilità positive che accompagnano l'intelligenza artificiale, ma mette in guardia dai rischi connessi all'elevata probabilità che tutto si trasformi in un calcolo astratto, riducendo le persone a dati, il pensiero a uno schema e l'esperienza a un caso.

Soprattutto, sottolinea il Papa, c'è il pericolo di negare l'unicità di ogni persona e della sua storia, dissolvendo la concretezza della realtà in una serie di dati statistici.

Il Pontefice afferma che l'umanità è chiamata a crescere insieme, affrontando la sfida di fare un salto di qualità per essere all'altezza di una società complessa e multiculturale.

Il Papa, ha inoltre parlato della rivoluzione digitale e del rischio di essere intrappolati nelle cosiddette "echo chamber", modelli che anziché accrescere il pluralismo dell'informazione, possono farci perdere in una palude anonima, monotematica e che asseconda gli interessi del mercato e/o del potere.

Il Papa sottolinea che non è accettabile che l'uso dell'intelligenza artificiale conduca a un pensiero anonimo, a un assemblaggio di dati non certificati e a una deresponsabilizzazione editoriale collettiva.

Critica, inoltre, l'uso di grossi data center nella rappresentazione della realtà, poiché, sebbene funzionale alla gestione delle macchine, implica una perdita sostanziale della verità delle cose, ostacolando la comunicazione interpersonale e rischiando di danneggiare la stessa umanità.

Il messaggio del Papa sottolinea la necessità di affrontare con responsabilità e saggezza l'evoluzione dell'intelligenza artificiale, cercando di preservare la dignità e l'unicità di ogni individuo in questo contesto di rapido cambiamento tecnologico.