PayPal, al bando i browser più vecchi

PayPal rende pubblica la sua linea di azione per rendere il suo servizio sempre più sicuro: bisognerà avere un browser di ultima generazione per accedere ai suoi servizi.

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a cura di Manolo De Agostini

Paypal, il sistema di micropagamenti, che va per la maggiore sui siti di e-commerce, eBay in particolare, adotterà nuove misure per difendersi e difendere i propri utenti dal phishing. Durante la RSA Conference, PayPal ha illustrato la sua strategia, parlando degli sforzi profusi fino a oggi: cooperazione con gli ISP e 5 "posti di blocco" per dare un duro colpo al fenomeno del phishing. Misure che saranno ulteriormente rafforzate dall'azienda, che ha intenzione di mettere al bando dal suo servizio i browser Internet più vecchi.

"Secondo noi, lasciare che gli utenti visitino un sito PayPal con un browser non aggiornato è uguale a far acquistare un'automobile senza cinture di sicurezza", ha dichiarato Michael Barrett, amministratore delegato di PayPal. L'azienda sta per mettere quindi in atto un sistema in grado di permettere l'accesso senza intoppi solo ai browser più aggiornati e utilizzati. Gli utenti dei browser di grido, ma non aggiornati all'ultima release (pensiamo a Internet Explorer 6, ad esempio), potranno collegarsi ai servizi PayPal, ma saranno avvisati di non possedere l'ultima versione dotata di filtri contro il phishing o sprovvista dei certificati di Extended Validation SSL.

Altri browser, deficitari delle più elementari funzionalità di sicurezza, non potranno accedere ai servizi PayPal. In questa categoria rientreranno versioni dei browser molto vecchie oppure soluzioni di nicchia, poco usate e conosciute. Durante tutto il weekend invece, si è consumata la telenovela Safari, browser non citato da Barrett ma ritenuto - dichiarazione di alcuni mesi orsono - poco sicuro. Safari non integra infatti funzionalità anti-phishing e non supporta i certificati EV SSL, motivi sufficienti per cui, secondo la nuova linea dura di PayPal, il browser di Apple potrebbe non accedere ai servizi di micropagamento. Sarebbe un duro colpo per le quote di mercato del browser, che sta cercando di trovare adepti anche su piattaforma Windows. Un portavoce di PayPal, colto il marasma attorno alla vicenda, ha chiarito affermando che Safari non sarà bloccato. Buona notizia per Steve Jobs e compagnia, speriamo sia di sprone per migliorare le tecnologie di sicurezza del software.

Rimanendo in casa Apple e sul tema Safari, segnaliamo che l'azienda di Cupertino ha rivisto il meccanismo di funzionamento del Software Update in Windows. Nelle settimane precedenti, infatti, era scoppiato un grande polverone per il modo in cui Apple "forzava" il download di Safari sui sistemi operativi Microsoft.

Il nuovo Software Update separa gli aggiornamenti delle applicazioni installate dai nuovi prodotti. Insomma, Apple continua a proporre Safari, ma lo fa in un modo senz'altro più chiaro. Basterà a quietare gli animi?