Accorgimenti e considerazioni finali
Per rendere più complicata la vita agli hacker, ricordiamoci sempre di cancellare gli account che non usiamo più. Uno dei trucchi più usati dagli hacker è quello di violare o forzare le password di servizi molto popolari in passato e che adesso vengono usati molto meno (vedi ICQ, se qualcuno ancora se lo ricorda) in modo da usare quelle password come base per attaccare altri account con lo stesso username o indirizzo mail. Infine, proprio per il motivo di cui sopra, cercate di non usare sempre la stessa password per tutti i vostri account. Se dovessero riuscire a bucarne uno, gli altri cadrebbero di conseguenza senza il minimo sforzo (o poco più grazie alle tecniche descritte nelle altre pagine e ai servizi come quello qui in basso).
Quando in rete si trovano gratuitamente e pronti per essere usati dei tool come THC-Hydra, diventa facile capire come sia difficile difendere i nostri dati.
"Tanti siti Web richiedono password ed è comprensibile che gli utenti scelgano quelle che possono ricordare più facilmente. Sfortunatamente le password deboli sono sinonimo di un basso livello di sicurezza e della possibilità di compromettere gli account, che possono essere così controllati dai cyber criminali. Dal momento che la nostra vita lavorativa e privata confluisce in un unico universo online: è possibile accedere ai propri profili personali Twitter e Facebook e agli account webmail sia dall'ufficio che da dispositivi mobile, che a loro volta possono accedere alla nostra email di lavoro. Le aziende dovrebbero valutare i possibili rischi, come quelli provocati da password deboli, e assicurasi di avere una tecnologia DLP per proteggere i dati sensibili e i dipendenti", ha dichiarato Carl Leonard Senior Manager Security Research, Websense Security Labs. E non ha tutti i torti.