Quando Bob Woodward (aka Robert Redford) nel film "Tutti gli uomini del Presidente" incontra gola profonda per capire qualcosa del Watergate, ottiene come risposta una frase che entrerà nella storia cinematografica. "Follow the money", gli dice l'uomo dall'identità sconosciuta.
E lo stesso vuole fare l'industria italiana del cinema e della musica, ma in un senso diverso. Il flusso del denaro che arricchisce la pirateria online è già stato scoperto: è giunto il momento di interromperlo coinvolgendo direttamente tutti gli attori.
Pirateria
La Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI) è riuscita a convincere Google a firmare un "Memorandum di intesa" con l'industria della pubblicità, rappresentato da IAB, l'antipirateria di FPM e la FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali). Si tratta di un'iniziativa simile a quanto già avvenuto negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
Perché se esiste una certezza nel mondo dell'illegalità digitale è che i samaritani sono una rarità; la maggioranza lucra sul traffico ottenendo buone entrate pubblicitarie mensili.
La conversazione tra Woodward e gola profonda
La presentazione ufficiale dell'accordo avverrà giovedì durante il prossimo IAB Events 2014 a Roma. "L'obiettivo dell'accordo è di promuovere la cooperazione in modo da adottare misure efficaci che prevengano la pubblicazione di pubblicità su siti illegali e per rimuovere istantaneamente qualsiasi campagna individuata", ha commentato Enrico Mazza, presidente di FIMI.
Il comitato che nascerà nei prossimi giorni sarà deputato all'implementazione tecnica del progetto, e al coinvolgimento di tutti gli operatori per stabilire un codice di condotta comune. Dopodiché sarà creato un sistema di notifica che possa essere d'aiuto ai detentori di copyright per segnalare gli abusi.