Ponti radio RAI per il Wi-Fi gratuito? Sì, ma solo in teoria

L'idea di sfruttare i ponti radio RAI per portare Internet nelle aree in digital divide è teoricamente fattibile ma talmente complicato che non avverrà. Il professor Marco Mellia del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino sostiene che la RAI sarebbe costretta a diventare operatore telefonico e non solo.

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a cura di Dario D'Elia

La RAI difficilmente sarà in grado di sfruttare i propri ponti radio per fornire connettività wireless broadband. La proposta di lunedì scorso del giornalista RAI Leonardo Metalli è senza dubbio interessante ma secondo gli esperti quasi irrealizzabile, considerata la complessità del progetto.

Il professor Marco Mellia del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino, in un'intervista al Corriere della Sera, ha spiegato che "usare l'infrastruttura della Rai per creare uno speciale backbone per distribuire il segnale poi diffuso localmente tramite Wi-Fi è possibile". Ma questa è pura teoria poiché "ci sono bande per le radio, altre delle televisioni, altre per i servizi cellulari".

RAI

Non si possono dimenticare i vincoli imposti dalle frequenze, sia sotto il profilo tecnico che normativo e licenziatario. Senza contare che la RAI sarebbe costretta a diventare un vero e proprio operatore telefonico con tutte le conseguenze del caso.

"La struttura Rai è prevista per segnali TV broadcast, ovvero può trasmettere un segnale a tutte le stazioni (le TV), ma non è adatta a ricevere segnali (dalle TV). Internet invece è bidirezionale, i dati vanno verso la Rete e tornano dalla Rete, ovvero serve un canale di uplink", ha aggiunto il docente. È vero che potrebbero essere adottate architetture miste come quelle satellitari, ma nel caso bisognerebbe poi appoggiarsi alla rete mobile o a quella residenziale.

Infine l'ultimo dettaglio riguarda la copertura Wi-Fi che oggi difficilmente supera i 100 metri: nei Comuni si assisterebbe alla moltiplicazione delle stazioni radio per coprire ogni edificio.

Insomma, proposta teoricamente brillante ma nei fatti irrealizzabile. Nel nostro paese.