Pornhub non ci sta e denuncia il Texas, non vuole la verifica dell'età

In Texas e in atto una disputa con l'industria per adulti, attraverso una legge alla quale Pornhub, e l'intera industria, si sta opponendo.

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a cura di Andrea Maiellano

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Pornhub, e numerosi altri membri dell'industria per adulti, stanno affrontando lo Stato del Texas in tribunale per bloccare una legge imminente che richiederebbe la verifica dell'età per accedere ai contenuti per adulti.

La denuncia è stata ufficialmente presentata il 4 agosto presso il Tribunale del Distretto degli Stati Uniti e indirizzata al Distretto Occidentale del Texas tentando di rallentare, o fermare del tutto, l'entrata in vigore della legge HB 1181, proposta dal governatore Greg Abbott, prevista per il 1 settembre. 

Tra i querelanti, come accenatovi poc'anzi, figura il gigante dell'industria Pornhub, nonché il gruppo di difesa dell'industria per adulti Free Speech Coalition. L'accusa principale è che questa legge violi sia la Costituzione degli Stati Uniti, che il Communications Decency Act federale.

Secondo i querelanti, la legge adotta "il metodo meno efficace e allo stesso tempo il più restrittivo per raggiungere lo scopo dichiarato dal Texas di proteggere i minori". Viene contestata, difatti, la reale efficacia della richiesta di verifica dell'età, sostenendo che i minori possono aggirarla facilmente utilizzando un qualsiasi VPN.

I querelanti, suggeriscono al suo posto l'utilizzo di appositi filtri di contenuti, applicati direttamente sui dispositivi. Un approccio più idoneo per limitare l'accesso dei bambini alla pornografia e allo stesso tempo evitare quel muro psicologico dato dal verificare, previo documentazione, la propria età a un sito per adulti.

Nel documento legale si afferma inoltre che il Texas sembra ignorare la presenza di strumenti più efficaci, e meno restrittivi, puntando a soffocare la libertà di espressione, costituzionalmente protetta.

La legge, oltre alle procedure di verifica dell'età, prevede che i siti pornografici siano obbligati a mostrare un "Avviso dei Servizi Sanitari e Umani del Texas", all'interno dei loro siti web, ben visibile e realizzato con un font di dimensione pari a 14 o maggiore.

Ovviamente anche questo punto viene contestato dai querelanti, i quali criticano la natura ideologica di questo punto della legge texana e sostengono che il Texas avrebbe potuto trasmettere il suo messaggio anti-pornografia, attraverso degli annunci di servizio pubblico, invece che imporre dichiarazioni obbligatorie che includono affermazioni false, pseudo-scientifiche e prive di reali fondamenti.

Una situazione, quella del Texas, generatasi dopo che lo scorso gennaio, lo stato della Louisiana, ha emanato una legge che obbliga i proprietari di siti web per adulti, a implementare una serie di procedure per la verifica dell'età nel caso che almeno il 33,3% del materiale presente, risulti "nocivo per i minori".  Fa sorridere la terminologia usata per definire cosa sia nocivo, il quale viene descritto, citiamo leteralmente, come: "ogni forma di contenuto capace di suscitare forme di interessi pruriginosi e/o che include immagini di parti intime o di atti sessuali".

Da allora, sei stati hanno adottato leggi simili e come risposta, Pornhub, ha adottato misure atte a bloccare l'accesso dagli indirizzi IP situati in questi stati. I visitatori da questi luoghi si trovano di fronte a un appello da parte dell'artista per adulti Cherie Deville, che li incoraggia a contattare i propri rappresentanti governativi per mettere fine a questa futile caccia alle streghe.