Le ragazze digitali mettono nei guai cam-girl e pornodive in carne e ossa

L'industria pornografica è di fronte a una rivoluzione con l'avvento dell'intelligenza artificiale (IA), che minaccia di sostituire le pornodive tradizionali con modelli generati digitalmente, sollevando serie preoccupazioni per abusi e impatti sull'industria e sui lavoratori del sesso.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'industria dell'intrattenimento per adulti è sempre all'avanguardia nell'adozione di nuove tecnologie, ma ora si trova ora ad affrontare una trasformazione epocale. L'IA, attraverso modelli avanzati di generazione di immagini e video, consente agli spettatori di creare esperienze pornografiche su misura. Alcuni vedono in questa innovazione una nuova frontiera di profitto, ma altri temono gravi conseguenze per chi lavora nel settore. 

Al momento i chatbot sono ancora limitati, e in genere le attrici del settore li usano per dare ai loro fan esperienze personalizzate: in poche parole, puoi chattare con la tua pornodiva favorita, ma non è veramente lei a parlare con te. Il fenomeno si sta via via espandendo: ci sono influencer totalmente digitali che fanno guadagnare decine di migliaia di euro al mese, e persone di altri settori (non della pornografia) che offrono esperienze simili - per esempio si può prendere un appuntamento virtuale con la famosa Amouranth per 1 dollaro al minuto.

Ora è possibile anche creare video molto realistici partendo da un semplice prompt di testo, con strumenti come OpenAI Sora e simili. È solo questione di tempo, quindi, prima che attrici e attori 100% digitali comincino a macinare visualizzazioni sui siti per adulti. 

Un sogno per i consumatori, che potranno crearsi il video porno ideale semplicemente chiedendo. Ma i problemi non mancano

Le criticità possono essere davvero molte: dalla violazione della privacy alla pornografia non consensuale, dagli abusi sui minori (virtuali o no restano tali) e altri contenuti illegali, fino ovviamente alla perdita di posti di lavoro. Al momento, il problema dei deepfake sembra essere solo l’inizio di qualcosa di molto peggio.