Poste Italiane e IBM: nessuna causa legale per il tilt

Poste Italiana non pensa di denunciare IBM per il tilt delle settimane scorse. Una task force sta analizzando quanto accaduto. L'amministratore delegato dell'azienda, Massimo Sarmi è certo che in futuro qualcosa di simile sarà difficile.

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a cura di Dario D'Elia

Poste Italiane non sembra essere intenzionata a denunciare IBM per il tilt informatico di qualche settimana fa. Adesso è il momento delle analisi approfondite, stando a quanto dice l'amministratore delegato dell'azienda, Massimo Sarmi. Al termine di un'audizione informale in commissione Lavori pubblici, ha riferito che una task force internazionale si sta occupando del caso.

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"Stiamo lavorando giorno e notte, sono cose che possono accadere; ogni altra considerazione verrà dopo", ha dichiarato il dirigente. "L'insieme dei nostri sistemi di controllo, pur in presenza di un malfunzionamento del software, hanno consentito di dare un servizio pari a circa 6 milioni di operazioni a fronte delle 8-8,5 milioni di operazioni di un giorno normale". 

"Abbiamo arrecato del disagio perché dai sistemi di controllo abbiamo rallentato la durata delle operazioni affinché il sistema non entrasse in blocco. Tuttavia abbiamo mantenuto la funzionalità pur se con tempi di attesa più lunghi del normale". 

L'unica certezza è che il guasto non si ripeterà. "Ma per esserne sicuri su base scientifica è necessario che ci siano le certificazioni fatte tramite analisi di laboratorio. Su questo siamo stati attivi fin dall'inizio e ancora adesso stiamo lavorando giorno e notte", ha aggiunto Sarmi

A questo punto è evidente che le responsabilità dirette di IBM vanno nettamente ridimensionate. Chissà se un giorno ci riveleranno la verità: di solito è semplicemente la meno fantasiosa.