La scusa "che con il preservativo non sento nulla" non potrà più essere giocata con la propria partner, perché il preservativo al grafene che sta sviluppando la Manchester University sarà spesso pochi atomi. Sono più di 10 anni che la ricerca si occupa di grafene e probabilmente altrettanto tempo che si ironizza sui suoi potenziali usi. Dato che praticamente tutto può essere realizzato con uno strato monoatomico di atomi di carbonio, perché non i preservativi?
Bill Gates, tramite la Bill & Melinda Gates Foundation, per ora ha donato 64mila sterline al progetto. Poco meno di 77mila euro che potrebbero sembrare una fiche lanciata a caso sul tavolo verde, considerato il patrimonio di 28 miliardi di dollari della fondazione. Però non è così: l'intento è semplicemente quello di finanziare l'attuale sviluppo per giungere a un prototipo. Dopodiché potrebbero arrivare altre e più importanti risorse.
Epic win
Il preservativo di grafene non è un gioco per scienziati, ma un prodotto dal grande potenziale. "Ha tutte le proprietà giuste, ma nessuno l’aveva preso seriamente in considerazione fino ad ora", ha commentato il professor Aravind Vijayaragnavan del polo accademico inglese.
Prima di tutto potrà essere estremamente sottile. Forse non proprio un atomo, perché sarebbe difficile persino tenerlo fra le mani. Però certamente oltre i limiti fisici del lattice. In secondo luogo è confermato che sarebbe estremamente elastico e super resistente. Il grafene com'è risaputo può raggiungere livelli simili al diamante. Ovviamente il mix atomico più equilibrato potrebbe offrire tutte le caratteristiche desiderate insieme.
"Sarebbe quindi perfetto per un profilattico più sottile e più resistente, senza perdere impermeabilità ed elasticità", ha aggiunto Vijayaragnavan. Nei sogni di Gates, e non solo, ecco concretizzarsi la possibilità di bloccare la diffusione dell'HIV e fornire uno strumento efficiente per evitare gravidanze indesiderate. Per altro un preservativo hi-tech potrebbe anche diventare di moda.