Presidenza Antitrust, da Catricalà alla brace

Il presidente uscente dell'Agcm, Antonio Catricalà, lascia di fatto la reggenza a Antonio Pilati. Se Fini e Schifani non troveranno un accordo per una nuova nomina toccherà a Antonio Pilati presiedere temporaneamente l'Authority. Il problema è che si tratta dell'estensore della Legge Gasparri.

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a cura di Dario D'Elia

Antonio Catricalà non è più il presidente dell'Antitrust poiché è stato promosso (secondo alcuni) allo scranno più alto dell'Autorità per l'Energia. Il timore adesso è che per la presidenza Agcm rimanga sguarnita, con tutti gli effetti collaterali negativi del caso.

In bocca al lupo Catricalà, alla fine ci mancherai

Come ricorda La Stampa per nominare il sostituto vi sarebbe bisogno di un accordo tra i presidenti di Camera e Senato, ovvero Fini e Schifani. Com'è risaputo la tensione tra i due esponenti della maggioranza è ai massimi storici quindi forse bisognerà attendere tempi migliori.

Fra le ultime iniziative della linea Catricalà vanno ricordate: la multa a Easy Download e le  sanzioni agli operatori mobili per pratiche commerciali scorrette. Come abbiamo ripetuto più volte l'Agcom ha agito sempre nel rispetto della legge senza favoritismi. Il suo unico limite è sempre stato legato alle risicate sanzioni – per altro pienamente regolamentate.

Intanto, come ha ricordato l'uscente Catricalà, "senza atti formali la reggenza passa al membro più anziano in collegio Antonio Pilati". Ma chi è Antonio Pilati? L'estensore della Legge Gasparri, almeno stando a quanto riporta il quotidiano torinese La Stampa.