Pronti a regalare soldi alle case discografiche?

Nelle Finanziaria 2007 erano previste agevolazioni per le piccole etichette, adesso però la Carlucci vorrebbe estenderle anche alle major.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Un nome su tutti. Gabriella Carlucci. Ma chi la showgirl di Mediaset? Beh sì, ma in qualità di deputato di Forza Italia (Partito del Popolo Italiano). Ecco, la signora Carlucci, forse un giorno, dovrà spiegare al "popolo italiano" per quale motivo ha presentato un Disegno di Legge che prevede un sistema di incentivi e defiscalizzazione per tutte le case discografiche.

Sarà forse perché nella Finanziaria precedente (2007) il Governo aveva fatto lo stesso per le piccole/medie etichette e gli artisti emergenti? "Possono accedere al credito d'imposta (...) solo le imprese che abbiano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiore a 15 milioni di euro e che non siano possedute, direttamente o indirettamente, da un editore di servizi radiotelevisivi", si leggeva sul documento.

Ecco, che ingiustizia!

"È utile ricordare che con la finanziaria (...) sono state introdotte per la prima volta alcune misure specifiche di defiscalizzazione (...). Vi sono state però notevoli limitazioni: il credito d'imposta concesso era confinato alle piccole e medie imprese, mentre invece l'effetto virtuoso di un'agevolazione fiscale è più efficace in termini di ritorno economico e di volano per la filiera, qualora attribuito a favore dell'intero apparato produttivo. Inoltre, l'incentivo era attribuito solo alle imprese che non superavano un budget annuo di 15 milioni di euro, con la ovvia esclusione delle principali imprese discografiche italiane ed internazionali (...)", si legge invece sul Decreto di Legge firmato dalla Carlucci e Garagnani . "Al fine di promuovere lo sviluppo del mercato dei contenuti digitali è autorizzata la spesa di 20 milioni di euro per l'anno 2008 per l'erogazione di contributi alle imprese fonografiche".

A questo punto la Camera deciderà sul da farsi. Per ristabilire, ovviamente, totale equità nel panorama discografico italiano.