Relatore ONU critica la norma antipirateria dell'AGCOM

Frank La Rue, relatore speciale dell'ONU per la Promozione e Tutela della Libertà di Informazione, ha criticato la nuova proposta antipirateria dell'AGCOM. A suo parere dovrebbe legiferare al riguardo il Parlamento.

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a cura di Dario D'Elia

La proposta AGCOM antipirateria sarebbe a dir poco incostituzionale, secondo Frank La Rue, relatore speciale dell'ONU per la Promozione e Tutela della Libertà di Informazione. A distanza di pochi giorni dalla presa di posizione del Presidente della Camera Boldrini, ecco arrivare il parere ancora più pesante del diplomatico guatemalteco.

"Tutte le normative che disciplinano i diritti costituzionali, in particolare se riguardano la libertà di espressione, devono essere approvate dal Parlamento e che, specie laddove si ritiene di dover rimuovere materiale contenuto sul Web, sia necessario un intervento della magistratura", ha dichiarato oggi durante l'incontro con il Ministro degli Esteri Bonino.

Frank La Rue

Il tema è quello dei poteri antipirateria che l'AGCOM ha intenzione di riservarsi con l'introduzione di una nuova norma. Di fatto vorrebbe sostituirsi alla magistratura, creando una sorta di tribunale speciale plenipotenziario: capace sia di sanzionare che richiedere ai provider il blocco degli accessi ai siti pirata.

Anche Bonino sostiene che le sanzioni in materia di proprietà intellettuale dovrebbero essere regolamentare dal Parlamento. L'AGCOM insomma dovrebbe rispettare il perimetro della sua azione amministrativa e lasciare ogni questione riguardante i diritti costituzionali ai rappresentanti dei cittadini. "Se l'AGCOM può per legge applicare alcune restrizioni ai contenuti online, la loro rimozione dovrebbe essere stabilita dall'organo giudiziario caso per caso", ha aggiunto il diplomatico.

Frank La Rue sostiene una tesi che vede concorde la maggior parte degli esperti in diritto digitale. La legittimità della rimozione di contenuti illegali non è mai stata posta in discussione, come fa notare anche l'avvocato Guido Scorza. Il problema è quello dei poteri del Garante delle Comunicazioni. Un'istituzione semi-indipendente di carattere amministrativo.