Robot Raptor: corre come un dinosauro e batte Usain Bolt

I ricercatori del KAIST hanno creato la parte inferiore di Raptor, un robot che s'ispira al noto dinosauro. I risultati sono "inquietanti".

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a cura di Manolo De Agostini

Una cosa è sicura: se i robot dovessero sfuggire al nostro controllo, difficilmente riusciremo a seminarli correndo. La prima dimostrazione l'abbiamo avuta con il "Cheetah" di Boston Dynamics, poi è stata la volta dell'Outrunner e ora ecco il Raptor.

È il nuovo progetto su cui stanno lavorando i ricercatori dell'istituto sudcoreano KAIST. Diversamente dal Cheetah (che vuol dire ghepardo), il modo in cui corre questo robot non s'ispira a un mammifero contemporaneo, bensì al Velociraptor, il temibile dinosauro del Cretaceo che ha fatto passare tante notti insonni a chi ha visto il primo Jurassic Park.

Le due gambe robotiche si sono spinte su un tapis roulant fino a 46 chilometri orari. Anche in questo caso, come per il Cheetah, una velocità di poco superiore a quella raggiunta dall'uomo più veloce del pianeta: Usain Bolt (circa 44 chilometri orari). E dato che noi dinosauri da poltrona non ci avviciniamo ai record di Bolt neanche lontanamente, in caso di rivolta robotica sarebbe meglio stare fermi e difendersi piuttosto che tentare di scappare.

Il Raptor è molto differente dal Cheetah. Il primo è leggero e piccolo, mentre il secondo è più grande e apparentemente più pesante. Il robot Cheetah ha inoltre due "piedi" solidi, mentre il Raptor ha due protesi in fibra di carbonio flessibili su gambe che hanno un solo motore a testa. Un tendine consente alle gambe di recuperare parte dell'energia che consumano.

C'è anche una sorta di coda che fornisce equilibrio. Anche se non sembra la coda di un Velociraptor, funziona in modo simile: oscilla quando il robot corre, fornendo un contrappeso per evitare che cada in avanti o indietro. Entrambi i robot devono essere collegati a una guida per evitare di cadere, quindi non sono del tutto indipendenti. Almeno per ora…