Salvo il centro ricerche Motorola di Torino

Il gruppo Reply acquisterà il centro ricerche torinese di Motorola, per integrarlo nel proprio ecosistema di sviluppo applicazioni e dispositivi.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il gruppo Reply, fondato nel 1996, porterà a termine l'acquisizione del centro ricerche Motorola, trasformandolo nel centro di ricerca a sviluppo M2M, "Machine to Machine", che riceverà 20 milioni di euro di finanziamento, a fondo perduto, più altri 5 a tasso agevolato.

Grazie all'accordo, 180 degli attuali 339 dipendenti resteranno al loro posto, mentre i restanti saranno inseriti in un piano di mobilità, che, sulla carta, dovrebbe preservare il loro attuale livello professionale.  

Un risultato migliore di quanto si sperasse, quando Motorola ha annunciato l'abbandono. All'epoca l'entrata in scena di Reply era del tutto ipotetica, così come quella di Cisco, poi sfumata.

Andrea Bairati, assessore all'Industria del Piemonte, è molto soddisfatto, "abbiamo salvato l'azienda, posti di lavoro e competenze importanti".  Non dimentica le formalità, e ringrazia il ministro delle Attività Produttive, Claudio Scajola, per il supporto all'operazione.

Il nuovo centro di ricerca s'integrerà nelle attività del gruppo, che si occupa di scambio d'informazioni tra dispostivi e automatizzazione dei processi.

"Il futuro centro di ricerca Reply avrà l’obiettivo di costituire una piattaforma di servizi, device e middleware sulla quale basare applicazioni verticali specifiche, quali, ad esempio, infomobilità, logistica avanzata, sicurezza ambientale, contactless payment e tracciabilità dei prodotti". Leggiamo sul comunicato stampa.

L'accordo è stato approvato dai sindacati lo scorso 27 gennaio.