Scajola non legge Tom's Hardware

Claudio Scajola diffidava dei cellulari per il timore di intercettazioni e si affidava a Skype e Viber. Grave errore di informazione: anche questi servizi di messaging e VoIP sono accessibili da parte delle forze dell'ordine.

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a cura di Dario D'Elia

"Cellulare strumento del cazzo", diceva l'ex Ministro degli Interni Claudio Scajola alludendo alla facilità di intercettazione della telefonia mobile. Pensava che affidando le sue conversazioni a Skype e Viber, due servizi di riferimento per messaging e VoIP, avrebbe potuto godere di maggiore privacy. Almeno stando a quanto riporta La Repubblica.

Are u kidding me?

Se avesse letto Tom's Hardware avrebbe scoperto però che Skype offre un accesso privilegiato alle forze dell'ordine di tutto il mondo. Un tempo forse aveva creato problemi, ma da quando è stata acquisita nel 2011 da Microsoft la sua disponibilità è diventata quasi un vanto.

Lo stesso vale per Viber, ma più che altro perché il suo software è molto vulnerabile come ha recentemente dimostrato un gruppo di studenti della New Haven University (UNH) del Connecticut. Gli stessi che tempo fa hanno bucato WhatsApp. I ricercatori della UHN, hanno scoperto che i dati - compresi le immagini ed i video - sono salvati sui server Amazon di Viber, in un formato non criptato e possono essere raggiunti e visualizzati senza alcun tipo di autenticazione.