Scandalo Silicon Valley: paghe e assunzioni truccate

Aria di class action in California, grazie alla denuncia depositata da un ex dipendente di Lucasfilm. L'azienda, insieme a Google, Apple, Adobe, Intel, Intuit e Pixar, è accusata di aver siglato accordi per manipolare le offerte di lavoro e fissare un tetto massimo agli stipendi dei dipendenti.

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a cura di Roberto Caccia

Una nuova denuncia depositata presso la Corte Superiore della California, nella contea di Alameda, accusa Google, Adobe, Apple e altre grandi aziende della tecnologia di aver violato le leggi antitrust, accordandosi per mantenere bassi gli stipendi dei dipendenti e per manipolare le assunzioni del personale. Class action in vista?

Oltre alle aziende già citate, anche Intel, Intuit, Lucasfilm e Pixar sono invischiate nella magra figura, per aver realizzato "una rete interconnessa di accordi espliciti volti a eliminare la concorrenza di manodopera qualificata", come si può leggere nel documento originale. In parole povere le aziende si sarebbero accordate per fissare un tetto massimo agli stipendi e per non "corteggiare" i dipendenti altrui con offerte più vantaggiose.

I big della tecnologia della Silicon Valley nei guai?

Il principale sostenitore della causa è Siddharth Hariharan, un ex impiegato di Lucasfilm. "Io e i miei colleghi ci siamo impegnati duramente, usando tutte la nostra competenza e creatività per rendere Lucasfilm un'azienda leader del mercato", dichiara l'ex dipendente.

"È deludente scoprire che mentre si lavora sodo per far realizzare enormi profitti all'azienda le alte sfere siglano accordi per mettere un tetto agli stipendi dei dipendenti specializzati ed eliminare la competizione nelle assunzioni".

Hariharan chiede la restituzione dei compensi mancanti e un risarcimento per coloro che partecipano al procedimento legale, che comprende i dipendenti delle aziende citate nel periodo fra il primo gennaio 2005 e il primo gennaio 2010.

La rete di accordi fra le aziende della Silicon Valley, con Apple e Google al centro - Clicca per ingrandire

La denuncia si concentra in particolare sulle aziende prese di mira da un'indagine antritust del 2009, a cura del Dipartimento di Giustizia statunitense. La causa civile che è nata dalla vicenda è stata risolta nel settembre dell'anno scorso, con l'accordo a porre fine all'uso di queste pratiche scorrette. Ma la realtà è che non è cambiato quasi nulla da allora.

Se il procedimento dovesse andare in porto, la class action potrebbe potenzialmente includere migliaia di persone. Le aziende coinvolte non hanno ancora commentato l'accaduto, tranne Intuit che ha dichiarato la volontà di non esprimersi sul contenzioso.