Schermi flessibili da organismi geneticamente modificati

Una ricerca realizzata in Texas mostra come un batterio geneticamente modificato si possa usare per creare nanocellulosa. Questo materiale a sua volta può contribuire alla realizzazione di carta e per altre applicazioni hi-tech.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Si chiama nanocellulosa il nuovo materiale delle meraviglie, che nasce dalle fibre vegetali ed è più resistente dell'acciaio, trasparente come il vetro, flessibile e leggero come una piuma. Lo hanno inventato alcuni scienziati americani, che lo hanno ottenuto a partire da alcune alghe.

Il team di ricerca fa capo al dr. R. Malcolm Brown, docente di biologia presso l'Università del Texas, sede di Austin, che ha definito questa "una delle più importanti scoperte nella biologia vegetale". Il segreto è un nuovo metodo per "allevare" i batteri che producono la nanocellulosa.

Deforestazione: non è solo per la carta, ma sarebbe già un passo avanti

La coltura creata da Brown e i suoi colleghi fa infatti affidamento solo su luce solare, acqua e alghe - e si rivela molto più economico ed efficiente rispetto ai metodi precedenti. Una semplificazione possibile grazie a una modifica genetica del batterio in questione, che è stato trasformato nell'alga.

Per quanto vada ancora raffinato, questo nuovo approccio promette rivoluzioni profonde in molti settori industriali, compreso quello dell'alta tecnologia. La nanocellulosa prodotta potrebbe infatti rivelarsi determinante nella produzione di schermi ultraresistenti e flessibili, oltre che economici, e nella realizzazione di carta elettronica – quella di prodotti come il Kindle o il Nook.

"Di certo non soppianterà l'industria della carta, ma potrebbe coadiuvarla", ha affermato Brown, spiegando che questa tecnologia potrebbe anche aiutare a ridurre il problema della deforestazione – perché la nanocellulosa potrebbe servire anche per produrre carta comune.