Smartphone e hi-tech per frodare IVA e tasse

La Guardia di Finanza di Bolzano ha concluso un'indagine di due anni su 72 società italiane e straniere specializzate nell'hi-tech che hanno messo in piedi una truffa carosello per evadere IVA e tasse. Si parla di imponibili non dichiarati per 600 milioni di euro.

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a cura di Dario D'Elia

La Guardia di Finanza di Bolzano con l'operazione Garuffa ha messo fine a un giro milionario di fatture false che ha riguardato il mercato della telefonia mobile e dell'elettronica. Dopo due anni di indagini le Fiamme Gialle hanno scoperto una truffa d'IVA da 105 milioni di euro e imponibili non dichiarati per 600 milioni di euro.

Si parla di 61 persone denunciate tra Alto Adige, Campania, Emilia Romagna, Lazio, San Marino, Austria e Svizzera. Imprenditori, prestanome, organizzatori e fiancheggiatori, nonché 72 società italiane e straniere, hanno concorso per mettere in piedi una classica truffa carosello. Un gioco di fatturazioni che ha consentito con società di comodo e fantasma di evadere IVA e tasse. Praticamente lo stesso scenario che si è manifestato con l'operazione Transilvania Romana.

Un faldone archiviato della GdF

Difficile al momento risalire ai negozi o ai siti Web che hanno potuto approfittare di questo vantaggio. Allo stesso tempo non è detto che gli acquirenti finali di smartphone, PC, notebook e altro fossero a conoscenza della truffa. Di certo la banda si è notevolmente arricchita, considerato il sequestro di beni e valori per circa 3 milioni di euro, tra macchine di lusso, immobili, conti correnti e prodotti informatici di ultima generazione.

Non resta che consigliare di evitare gli acquisti di beni esageratamente scontati: i prezzi di listino dei prodotti top di gamma di solito sono soggetti a minime fluttuazioni. Cifre fuori mercato sono per lo più legate alla malavita.