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Pro
- Immagine eccellente grazie al processore XR.
- Pannello QD-OLED con colori e uniformità impeccabili.
- Audio Acoustic Surface Audio+ immersivo e chiaro.
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Contro
- Solo due porte HDMI 2.1, una occupata dall’eARC.
- Luminosità di picco inferiore ai rivali diretti.
- Piedini ingombranti e telecomando semplificato.
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
Sony Bravia 8 II
Sony ha presentato il suo nuovo televisore di punta OLED, il BRAVIA 8 II, posizionandolo come l'erede spirituale dell'acclamato A95L del 2023. Il lancio di questo modello definisce con chiarezza la filosofia dell'azienda giapponese: puntare tutto sull'intelligenza del processore d'immagine, sacrificando sull'altare della fedeltà visiva alcune specifiche hardware che la concorrenza usa come bandiera.
Questo approccio crea un prodotto dal duplice volto. Da un lato, una qualità d'immagine cinematografica, equilibrata e di riferimento. Dall'altro, compromessi hardware quasi anacronistici che ne limitano la versatilità. Comprendere questo dualismo è fondamentale per capire a chi si rivolge davvero questo televisore, un apparecchio eccellente ma non per tutti.
Recensione in un minuto
Il Sony BRAVIA 8 II è un televisore che punta tutto sulla qualità d’immagine: l’elaborazione del processore XR regala upscaling, movimento e fedeltà cromatica di livello cinematografico, quasi senza difetti. Anche l’audio sorprende: grazie alla tecnologia Acoustic Surface Audio+, i dialoghi sono chiari e ben ancorati allo schermo, con una spazialità superiore alla media dei TV integrati.
Dove il modello mostra il fianco è nel gaming: la limitazione delle porte HDMI 2.1 lo rende poco pratico per chi possiede più console, nonostante il supporto a 4K 120 Hz e VRR. Sul fronte software, Google TV è veloce e completa, ma il design dei piedini e il telecomando semplificato lasciano a desiderare.
In definitiva, è un televisore di nicchia: eccezionale per chi cerca la massima fedeltà cinematografica, meno convincente per chi vuole versatilità o un prodotto all-round.
Specifiche tecniche
La base hardware del BRAVIA 8 II è un pannello QD-OLED di ultima generazione fornito da Samsung Display. Questa tecnologia, a differenza dei pannelli W-OLED usati da altri produttori, non impiega un sub-pixel bianco per aumentare la luminosità. Genera invece i colori primari (rosso, verde e blu) eccitando uno strato di Quantum Dots con una fonte di luce blu. Il risultato è un volume cromatico superiore, con colori che mantengono una saturazione e una purezza eccezionali anche ai massimi livelli di luminanza.
Le specifiche parlano di una risoluzione nativa 4K (3840 x 2160 pixel) e una frequenza di aggiornamento di 120 Hz. È garantito il supporto ai principali formati HDR, inclusi HDR10, HLG e, soprattutto, Dolby Vision, il più diffuso sulle piattaforme streaming. Continua, invece, l'assenza del supporto a HDR10+, una scelta strategica che da anni vede Sony privilegiare l'ecosistema Dolby.
Il design "Slim One Slate" è minimalista ed elegante, con cornici quasi invisibili. Emergono però due criticità prettamente funzionali. La prima riguarda i piedini di supporto: due lame metalliche che possono essere installate solo alle estremità del televisore. Questa scelta impone di avere un mobile d'appoggio largo almeno quanto il televisore stesso, un limite non trascurabile.
La seconda criticità, sorprendente per un prodotto di questa fascia, è un chiaro downgrade del telecomando. A differenza dei modelli degli anni precedenti, quello in dotazione non è né retroilluminato né ricaricabile via USB-C, ma funziona con batterie tradizionali. Un piccolo ma fastidioso passo indietro che stona con il posizionamento premium del dispositivo.
Qualità d'immagine
Il chip XR Processor è il vero asso nella manica dei TV L'elaborazione d'immagine si conferma, ancora una volta, il punto di forza più evidente di questo televisore.
L'upscaling, gestito dalla tecnologia XR Clear Image, è probabilmente il migliore sul mercato. Il processore analizza le sorgenti a bassa risoluzione, come il digitale terrestre o lo streaming in 1080p, e le ricostruisce con una pulizia e una naturalezza che i rivali faticano a eguagliare. Data la grande quantità di contenuti non nativi in 4K, questo si traduce in un vantaggio tangibile nell'uso quotidiano.
Altrettanto impeccabile è la gestione del movimento. La tecnologia XR OLED Motion analizza i fotogrammi e ne inserisce di aggiuntivi per rendere l'azione, soprattutto in contesti rapidi come lo sport, estremamente fluida e priva di artefatti o sfocature (motion blur). La novità di quest'anno è un sistema di "AI Scene Recognition" che ottimizza la percezione della profondità in tempo reale, conferendo all'immagine una tridimensionalità quasi tangibile.
Il dibattito più acceso attorno al BRAVIA 8 II riguarda la luminosità. I test di laboratorio riportano valori di picco di circa 1630 nits su una finestra HDR del 10%, con punte che possono arrivare a quasi 2000 nits su finestre più piccole. Sebbene sia un valore superiore a quello del predecessore A95L, è inferiore a quello dei concorrenti diretti come LG G5 o Samsung S95F, che superano agevolmente i 2000-2200 nits.
Sony sostiene che non si tratti di un limite, ma di una scelta filosofica. Invece di spingere il pannello al massimo, col rischio di "bruciare" i dettagli nelle aree più luminose (il cosiddetto "clipping"), l'XR Processor "doma" la luminosità per preservare l'integrità dell'immagine. Questo approccio sacrifica la potenza di picco per garantire che ogni sfumatura, sia nelle alte luci che nelle ombre più profonde, rimanga perfettamente visibile, offrendo una visione più equilibrata e fedele all'intento del regista.
A questo si aggiunge un'accuratezza cromatica eccezionale già con le impostazioni di fabbrica. Le modalità "Professional" e "Cinema" offrono una visione estremamente fedele ai monitor di mastering da studio, quasi eliminando la necessità di una calibrazione professionale per l'utente appassionato. L'uniformità del pannello è esemplare, priva di difetti come banding o dirty screen effect, un punto di forza intrinseco della tecnologia QD-OLED.
Gaming
Sul fronte delle prestazioni pure, il BRAVIA 8 II è un ottimo televisore per giocare. Supporta tutte le tecnologie chiave per la nuova generazione: 4K a 120Hz, Variable Refresh Rate (VRR, compatibile con G-Sync) e Auto Low Latency Mode (ALLM). La sinergia con l'ecosistema PlayStation è evidente, grazie a funzionalità esclusive "Perfect for PS5" come l'Auto HDR Tone Mapping, che ottimizza automaticamente la gamma dinamica.
Tuttavia, è sulla connettività che emerge il suo più grande e, per molti, invalicabile difetto. Il televisore dispone di quattro porte HDMI, ma solo due di esse supportano le specifiche complete HDMI 2.1. Questa limitazione, già problematica in un mercato dove i concorrenti offrono quattro porte da anni, è aggravata da un'ulteriore complicazione: una di queste due porte è anche quella designata come eARC, indispensabile per collegare una soundbar o un sistema audio esterno.
L'implicazione pratica è drastica. Un utente con una PlayStation 5, una Xbox Series X e una soundbar si ritrova con una sola porta HDMI 2.1 disponibile per le due console. Sarà costretto a scambiare fisicamente i cavi o ad acquistare uno switch esterno, una scomodità inaccettabile per un prodotto di questa fascia di prezzo. È una scelta progettuale che rivela il target di riferimento di Sony - il purista del cinema con al massimo una console - ma che aliena completamente il gamer hardcore.
L'analisi si chiude con il dato sull'input lag, misurato a circa 16.3ms in modalità Gioco. È un valore buono, che garantisce un'esperienza reattiva per la maggior parte dei giocatori, ma non è da primato. I modelli di punta di LG e Samsung, infatti, riescono a scendere sotto la soglia dei 10ms, un vantaggio percepibile per i giocatori più competitivi.
Audio e software
Oltre all'eccellenza visiva, l'esperienza d'uso di un televisore moderno è definita dall'integrazione tra il suo comparto audio e la piattaforma software. In questi ambiti, Sony continua a percorrere una strada distinta dalla concorrenza, puntando su soluzioni proprietarie innovative e su un sistema operativo maturo e completo.
La Tecnologia Acoustic Surface Audio+ al Dettaglio
Sony trasforma lo schermo sottile in un punto di forza anche per il suono: si tratta della tecnologia proprietaria Acoustic Surface Audio+. A differenza dei sistemi tradizionali che usano altoparlanti convenzionali posizionati sotto o dietro il pannello, questa soluzione impiega speciali attuatori posti direttamente sul retro dello schermo OLED. Questi dispositivi fanno vibrare l'intera superficie del pannello in modo impercettibile, trasformandolo di fatto in un unico, grande diaframma acustico. La configurazione è completata da due subwoofer integrati per la gestione delle basse frequenze e da tweeter dedicati, per una potenza complessiva di 50W.
Il vantaggio principale di questo approccio è una migliore coesione tra audio e video. Il suono emana direttamente dal punto dell'immagine in cui si svolge l'azione: i dialoghi sembrano provenire realisticamente dalle labbra degli attori e gli effetti sonori seguono gli oggetti in movimento sullo schermo con una precisione che i sistemi tradizionali non possono replicare.
Le prestazioni sonore sono nettamente superiori alla media del mercato. L'esperienza d'ascolto è caratterizzata da dialoghi cristallini e sempre intellegibili, un'ottima separazione stereo e una scena sonora ampia e coinvolgente. Sebbene le leggi della fisica impongano dei limiti e la profondità dei bassi non possa eguagliare quella di un subwoofer dedicato, il sistema del BRAVIA 8 II risulta più che adeguato per la visione quotidiana, al punto da rendere superfluo l'acquisto di una soundbar di fascia bassa.
Un punto di forza tecnico importante è il pieno supporto ai formati audio a oggetti più avanzati, ovvero Dolby Atmos e DTS:X. Questo garantisce la massima compatibilità con le tracce audio immersive, un vantaggio non scontato dato che alcuni importanti concorrenti hanno da tempo abbandonato il supporto nativo al DTS.
Consapevole delle esigenze degli appassionati più esigenti, Sony ha sviluppato funzioni di integrazione intelligenti. Con Acoustic Center Sync, se si abbina il televisore a una soundbar o a un sistema home theatre Sony compatibile, è possibile utilizzare l'intero sistema audio del TV come canale centrale. In questo modo, i dialoghi rimangono perfettamente ancorati allo schermo, mentre la soundbar si occupa del resto del campo sonoro, creando un'esperienza più coesa. A questo si aggiunge la funzione Voice Zoom 3, che utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per riconoscere le voci umane e renderle più chiare e distinte rispetto ai suoni di sottofondo.
Google TV
Il BRAVIA 8 II è basato sulla piattaforma Google TV, in versione 12. Sull'hardware potente del televisore, il sistema operativo si dimostra fluido, reattivo e privo di incertezze. L'interfaccia si distingue per il suo approccio "content-first", che non si limita a una griglia di applicazioni ma aggrega e suggerisce film e serie TV da tutti i servizi a cui si è abbonati. L'accesso al Google Play Store garantisce la più vasta selezione di app disponibile su qualsiasi piattaforma smart TV, senza assenze significative. L'integrazione con l'ecosistema Google è profonda, con Chromecast built-in e Google Assistant richiamabile con comandi vocali a mani libere. È garantita anche la piena compatibilità con Apple AirPlay.
Il menu delle impostazioni del BRAVIA 8 II è un paradiso per gli appassionati, offrendo un controllo granulare su quasi ogni aspetto della riproduzione. Accanto alle modalità calibrate per i servizi di streaming, spiccano due preset fondamentali per i cinefili:
- Modalità "Professional": È stata ulteriormente affinata per emulare il più fedelmente possibile i monitor di mastering professionali. Offre un'immagine con elaborazione minima ed estremamente fedele alla sorgente, ideale per la visione in un ambiente buio.
- Modalità "Cinema": Offre un approccio più versatile. In condizioni di scarsa illuminazione è molto simile alla "Professional", ma a differenza di quest'ultima attiva di default il sensore di luce ambientale. Questo sensore non si limita a regolare la luminosità, ma adatta dinamicamente anche la curva di gamma e i colori per compensare la luce presente nella stanza.
È di fondamentale importanza ricordare che, per sfruttare appieno le potenzialità del pannello, è necessario disattivare tutte le modalità di risparmio energetico (Eco Mode), che sono attive di default e limitano drasticamente la luminosità di picco.
Verdetto: chi dovrebbe comprare il Sony Bravia 8 II?
Il Sony BRAVIA 8 II è un televisore eccezionale, che incarna una filosofia precisa e richiede una scelta consapevole. Non è il prodotto che vince sulla carta in ogni singola specifica, ma si concentra sull'offrire un'esperienza audiovisiva equilibrata e raffinata. La sua superiorità nell'elaborazione di qualsiasi sorgente, la naturalezza cromatica e la gestione del movimento lo rendono probabilmente la scelta migliore per l'appassionato di cinema che cerca la massima fedeltà visiva.
Se la visione di film e serie TV è la vostra priorità assoluta, e cercate un'immagine pulita, dettagliata e cinematografica, difficilmente troverete di meglio. L'upscaling superbo e la gestione delle scene scure sono valori tangibili che lo pongono un gradino sopra molti concorrenti per la pura fruizione di contenuti video.
Al contrario, il suo valore crolla verticalmente per il videogiocatore con un setup multi-dispositivo. La limitazione delle porte HDMI 2.1 è un difetto progettuale grave, difficile da giustificare nel 2025 su un modello di punta. Per questa tipologia di utente, le soluzioni proposte da LG e Samsung, con quattro porte HDMI 2.1 e input lag inferiori, sono inequivocabilmente più complete e versatili.
Acquistare il BRAVIA 8 II significa sposare la visione di Sony, privilegiando il realismo sulla potenza bruta. È una scelta per puristi, non per chi cerca la massima flessibilità. In un mercato che tende a standardizzare l'hardware, la decisione di Sony di differenziarsi quasi esclusivamente tramite il software è audace, ma impone all'utente un compromesso che solleva interrogativi sul valore a lungo termine di un prodotto premium così specifico e, per certi versi, limitato.