Startup italiane di successo: Jobyourlife

Seconda puntata della nuova rubrica Startup italiane di successo. Questa settimana parliamo di Jobyourlife, una startup di web-recruiting che utilizza la geo-lozalizzazione dei curricula professionali. Intervista al fondatore Andrea De Spirt.

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a cura di Dario D'Elia

"Startup Italiane di successo" questa settimana si occupa di Jobyourlife, una startup di web-recruiting che utilizza la geo-lozalizzazione dei curricula professionali. La rubrica è completamente dedicata alle nuove realtà imprenditoriali emergenti, ovviamente legate al mondo della tecnologia e del digitale. Con il numero zero Startup in Italia: la verità raccontata dai protagonisti ho cercato di introdurre l'argomento, intervistando un'esperta del settore nonché startupper, Gaia Costantino di Veespo.

Ogni settimana Tom's Hardware darà visibilità a una startup e il suo fondatore, nella speranza che altri giovani possano trarre ispirazione. E magari qualche business angel o venture capital si metta una mano sul cuore e un'altra al portafogli. Scrivetemi a dario.delia@tomshw.it.

Jobyourlife

Ho chiesto a tutti i founder di startup di raccontarsi e tracciare un profilo delle rispettivi progetti. Ma anche fornire qualche consiglio e soprattutto motivi per continuare a credere in questo paese.

Perché a 50 anni dalla morte di John Fitzgerald Kennedy c'è una frase del discorso del suo insediamento che è ancora carica valore e forza propulsiva. "Non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro paese".

Pronti. Partenza. Via!

Presentati

Andrea De Spirt, 24 anni. Ho studiato Filosofia alla Statale di Milano. A 18 anni, finita la scuola, ho vissuto un anno a New York nel quale ho avuto la fortuna di entrare in contatto con molte startup capendone così problematiche e dinamiche.

Andrea De Spirt

Presenta la tua startup

Jobyourlife è la prima piattaforma web-recruiting che utilizza la geo-lozalizzazione dei curricula professionali per permettere alle persone di trovare il loro lavoro ideale, nei luoghi che desiderano. Attualmente, per trovare lavoro online, una persona atterra su uno dei tanti siti di annunci, cerca tra le varie offerte, e prova a candidarsi. Questa è un'operazione lunga ma soprattutto frustrante, dato che la percentuale di risposta da parte delle aziende è minima e il tempo perso è molto.

Jobyourlife inverte totalmente questo processo. Gli utenti si iscrivono al portale e compilano il proprio profilo all'interno, ricevono annunci personalizzati e inviati loro direttamente dalle aziende dopo che hanno selezionato il profilo: una volta accettato l'annuncio, entrano subito in contatto con l'azienda per fissare il colloquio.

La più grande difficoltà che hai incontrato nello sviluppo del tuo progetto

Creare il giusto team. Sembra la cosa più semplice ma è una delle più complicate. La storia sociale di Jobyourlife ne è l'esempio con persone che sono uscite e altrettante che sono entrate nel giro di pochi mesi. Bisogna trovare personalità e background differenti per giungere a un corretto mix. In Jobyourlife alla fine ci siamo riusciti e ora abbiamo l'execution che ci ha permesso di prendere clienti come Accenture, McDonald's, Zara e molti altri.

Un consiglio per tutti gli startupper

Ascoltate l'utilizzatore finale, non voi stessi. Paradossalmente lo startupper può essere il peggior nemico della sua startup. 

Un errore da non fare

Affezionarsi alla propria idea. Bisogna mettersi in testa che l'idea iniziale non è mai quella definitiva e che cambiare direzione in corso d'opera non è una cosa negativa, anzi. Molte grandi aziende sono nata proprio facendo altro.

Cosa cambiare in questo paese per favorire le startup

La classe politica. Ci vogliono menti giovani, menti che capiscano le vere esigenze delle piccole realtà e che riescano a seguire il loro passo. Non servono grandi trattati, testi rivoluzionari per le startup: basterebbe un po' di buon senso per agevolare le realtà nascenti in quelli che sono i costi vivi da sostenere, i finanziamenti ecc. Viviamo in un mondo troppo veloce, le cose cambiano e devono cambiare in fretta e, per farlo, servono persone reattive. 

Tre motivi per continuare a fare impresa e credere nel Made in Italy

1) Perché l'Italia è sempre stato un Paese pieno di talenti che hanno creato tra le più grandi invenzioni e rivoluzioni al mondo.

2) Perché la più grande speranza per fare ripartire l'economia italiana sono le piccole imprese, le startup.

3) Perché la sfida più bella, anche se più difficile, è migliorare il paese dove siamo nati.

Puntate precedenti:

Startup italiane di successo: Mangatar