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Studenti italiani finalisti a Zero Robotics ma non ci sono i soldi per mandarli negli USA. Vince la solidarietà

L'edizione di quest'anno del concorso Zero Robotics organizzato dalla NASA e dal MIT fa emergere un problema importante: i ragazzi italiani arrivano in finale per l'ennesima volta, ma non ci sono i soldi per mandarli alle finali negli Stati Uniti. Questa volta c'è il lieto fine, la catena di solidarietà è vincente.

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Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

@Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 14/11/2018 alle 09:30 - Aggiornato il 15/11/2018 alle 10:54
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Tre studenti napoletani dell'istituto tecnico Augusto Righi partecipano al concorso Zero Robotics organizzato dal MIT e dalla NASA, e sono invitati negli Stati Uniti per concorrere nelle finali. Però la scuola non ha i fondi, le famiglie non possono sobbarcarsi la spesa e i ragazzi, Davide Di Pierro, Luigi Picarella e Mauro D'alò, avrebbero dovuto rinunciare. L'hanno presa con filosofia: "siamo contenti così. È chiaro che sarebbe bello partecipare alla finale, star lì in collegamento diretto con la Stazione Spaziale, vedere il satellite muoversi grazie ai nostri algoritmi, andare a gareggiare a Boston a gennaio e poi, mi piacerebbe molto incontrare Samantha Cristoforetti" spiegano a La Stampa.

Un appello che ha colpito, che è stato ripreso da Maria Latella di Radio24 e che alla fine ha portato un regalo inaspettato ai ragazzi: "volendo supportare intelligenza, studio e ricerca la redazione del Tg3 ha deciso di coprire i costi della trasferta dei 3 studenti che così potranno partire per gli Stati Uniti" si legge nella nota ufficiale dell'ufficio stampa RAI. La catena di solidarietà ha coinvolto in realtà molti, rimasti anonimi.

zero-robotics-6391.jpg

Questa volta quindi c'è stato il lieto fine, ma il problema rimane. Il punto ovviamente non è questo caso singolo, e se vogliamo nemmeno il fatto che i ragazzi del Righi approdino nelle fasi finali di questa stessa competizione da cinque anni, ma poi non possano prendervi parte, come spiega Salvatore Pelella, insegnante di matematica e informatica presso l'istituto napoletano. Il problema è che "non è facile per le scuole italiane, e del Mezzogiorno in particolare, competere con le scuole dei grandi colossi economici mondiali nel settore della ricerca aerospaziale. Non è facile farlo senza strutture adeguate e senza nemmeno i soldi per andare a Boston per la finale internazionale di una competizione", come ha spiegato il 17enne Davide Di Pierro.

zero-robotics-6390.jpg

Questi ragazzi hanno sbaragliato la concorrenza di 300 scuole di tutto il mondo, lavorando per 6 mesi fuori dall'orario scolastico, con i loro PC personali. A questo giro quello che hanno programmato è l'aggancio di un satellite robotizzato alla ISS, come spiega La Stampa. E hanno bagnato il naso a scuole che beneficiano della sponsorizzazione di aziende del calibro di Apple e Microsoft. Non si dica che in Italia mancano talento, buona volontà e capacità. Mancano i soldi, pochi soldi se vogliamo ben vedere, per pagare tre biglietti aerei per gli Stati Uniti. La senatrice del PD Simona Malpezzi ha annunciato l'intenzione di presentare un'interrogazione "al Ministro Bussetti per sapere cosa intenda fare il Miur per tutelare le nostre straordinarie eccellenze e per consentire a ragazzi, come quelli di Napoli, di competere alla pari con i loro coetanei". Chissà se avremo una risposta concreta.

14 novembre 2018

PRECISAZIONI IN MERITO ALLA CAMPAGNA DI SOLIDARIETÀ PER LE FINALI DI ZERO ROBOTICS COMPETITION

In riferimento agli articoli di stampa pubblicati in questi giorni e alla conseguente gara di solidarietà per gli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale Righi di Napoli finalizzata alla partecipazione alla finale del campionato Zero Robotics #mandiamolialMIT, il Politecnico di Torino, coordinatore del torneo europeo della Zero Robotics Competition, nella persona del prof. Leonardo Reyneri, specifica quanto segue.

  1. I vincitori del torneo 2018 non sono ancora stati decretati

Zero Robotics è un torneo tra studenti delle scuole superiori di tutto il mondo che si sfidano, suddivisi in tre aree geografiche (Europa + Federazione Russa, Americhe, Australia), nella programmazione degli SPHERES, piccoli satelliti sferici ospitati all'interno della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Il torneo di quest’anno è ancora alle fasi iniziali e la classifica (http://zerorobotics.mit.edu/tournaments/32/rank/126/0/) viene aggiornata in tempo reale seguendo i risultati dei successivi step della gara, fino alle fasi finali; i vincitori saranno decretati a metà gennaio 2019.

Tutte le 84 squadre attualmente in classifica sono quindi ancora in gara e non è possibile sapere ora chi parteciperà alla finale e ancor meno chi vincerà.

  1. La finale per le squadre europee si svolgerà ad Alicante (Spagna), non al MIT di Boston

La finale vera e propria della competizione internazionale si svolge per tutti i partecipanti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, in orbita terrestre; le finali vengono però trasmesse in diretta e tutti i concorrenti possono assistere da terra alle prove della gara in tre location definite: per le squadre europee e russe la finale di quest’anno è prevista ad Alicante (Spagna), per gli americani al MIT di Boston e a Sidney per l’Australia. Anche per l’anno precedente le finali per le squadre europee e russe si sono svolte in Europa, e in particolare a Torino. C’è la possibilità di assistere alle finali anche dalla sede del MIT, dove si svolge la finale a terra per le squadre americane, cosa che in passato alcune scuole anche italiane hanno fatto su base puramente volontaristica e reperendo autonomamente i fondi, in modo indipendente rispetto al concorso Zero Robotics.

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