Tariffe a 28 giorni, ispezioni GdF nelle sedi delle telco

Tariffe a 28 giorni, la Guardia di Finanza avvia ispezioni nelle sedi dei gestori di telefonia fissa e mobile su indicazione dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Nei giorni scorsi ci sono stati esposti di alcune associazioni dei consumatori.

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a cura di Tom's Hardware

Ci sono sviluppi nelle indagini sulla fatturazione delle tariffe telefoniche a 28 giorni. La Guardia di Finanza ha compiuto ispezioni negli uffici dei più importanti gestori telco e di Assotelecomunicazioni (Asstel), l'associazione di categoria delle imprese di servizi di telecomunicazione fissa e mobile. L'attività del Nucleo speciale Antitrust della GdF è stata disposta dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).

L'Autorità, stando a quanto scrive il quotidiano La Repubblica,  vuole verificare se esista o meno un "cartello" tra le varie telco che abbia condotto alla decisione di fatturare le tariffe ogni 28 giorni anziché ogni mese. Questa ipotesi è stata prospettata al Garante dall'associazione dei consumatori Altroconsumo, come vi abbiamo raccontato alcuni giorni fa. "Procedono compatte, le compagnie di telecomunicazioni, imponendo ai consumatori aumenti allineati dell'8,6% in un anno. Senza via di scampo per chi tra gli utenti volesse giocare su concorrenza e offerte realmente più vantaggiose", è la tesi dell'associazione.

È dell'altro ieri, invece, la decisione del TAR del Lazio, che ha dato ragione all'AGCOM sulla legittimità di imporre il ritorno alla fatturazione mensile e respinto le richieste di Tim, Vodafone, Wind Tre, Fastweb, Eolo e Asstel. Infine proprio ieri il Codacons ha presentato una istanza a 104 Procure della Repubblica in cui si chiede di disporre sequestri cautelari presso le compagnie telefoniche per le "illegittime fatturazioni a 28 giorni da parte delle società della telefonia, adottate a partire dal 2015 e ora bocciate definitivamente dal TAR".

Com'è ormai noto, la Legge 172/2017 prevede a partire da aprile 2018 che tutti gli operatori TLC e pay-TV abbandonino i cicli di fatturazione a 28 giorni per la più trasparente modalità mensile. La decisione del TAR del Lazio, lo ricordiamo, lascia aperta la patata bollente dei rimborsi, che l'AGCOM con una delibera di dicembre ha previsto per tutti gli utenti danneggiati dalla transizione a 28 giorni. Nel documento si parlava di una restituzione commisurata alle giornate pagate in più a partire dal 23 giugno 2017. Su questo particolare - delicato e fondamentale allo stesso tempo - i giudici amministrativi del Lazio hanno stabilito una sospensione cautelare dell'indicazione AGCOM e decideranno sulla sua legittimità il 31 ottobre 2018. 

La vicenda, insomma, è in continua evoluzione e ne daremo conto nei nostri aggiornamenti. Intanto si è appreso che le ispezioni odierne della Guardia di Finanza riguarderebbero Tim, Vodafone, Fastweb e Wind-Tre oltre che Asstel.

Comunicato TIM del 15 febbraio 2018

In merito al provvedimento di avvio del procedimento istruttorio dell'Autorità antitrust nei confronti ddei principali operatori TLC, TIM ribadisce di aver sempre operato nel rispetto della normativa vigente garantendo la piena collaborazione a tutte le Autorità di settore e la massima trasparenza ai propri clienti. TIM esclude categoricamente che ci sia stato qualsiasi coordinamento della propria strategia commerciale con altri operatori in merito alla cadenza dei rinnovi e alla fatturazione dei servizi di rete fissa e mobile. TIM ricorda infatti che la legge n.172/2017  stabilisce che tutti gli operatori adottino la cadenza di fatturazione mensile entro il 5 aprile 2018, definendo pertanto le stesse tempistiche e modalità di comunicazione preventiva ai clienti. 

Comunicato Asstel del 15 febbraio 2018

In merito all'ispezione disposta dall'Agcm in corso presso i propri uffici, riportata dagli organi di stampa, Assotelecomunicazioni-Asstel dichiara che l'Associazione sta prestando la massima  collaborazione alle autorità, nella consapevolezza di essere estranea a qualunque pratica anticoncorrenziale.

Comunicato Wind del 15 febbraio 2018

Wind Tre, nel corso dell'ispezione odierna disposta dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ha fornito, con la massima collaborazione, tutte le informazioni richieste. L'azienda conferma di aver pienamente rispettato le disposizioni di legge e di essere estranea a qualunque pratica anticoncorrenziale.