Tariffe di terminazione mobile: il PD come il PDL

Anche nove deputati del Partito Democratico pensano che l'AGCOM dovrebbe mantenere inalterato il piano dei prezzi di terminazione mobile già previsto fino a luglio 2012. Come i sei del PDL hanno dimenticato le pressioni della Commissione Europea e l'anticompetitivo trasferimento di risorse finanziarie dagli operatori fissi agli operatori mobili.

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a cura di Dario D'Elia

Nove deputati del Partito Democratico, come i sei del PDL della settimana scorsa, chiedono a gran voce che l'AGCOM non imponga la riduzione delle tariffe di terminazione mobile. Ormai l'argine ha ceduto: pare che esista una fronda trasversale in Parlamento esperta in telecomunicazioni. D'altronde con la diffusione degli smartphone e degli iPad siamo diventati tutti techno-guru. Un po' come se un appassionato di Subbuteo si candidasse alla panchina di Prandelli, insomma.

Francesco Boccia, Paola De Micheli, Stefano Graziano, Andrea Lulli, Fabrizio Morri, Francesco Sanna, Marco Stradiotto, Guglielmo Vaccaro e Luigi Vimercati hanno recapitato una letterina al Garante delle Comunicazioni per fargli sapere che sbaglia. 

Techno geek in Parlamento

In pratica "invitano l'Autorità a mantenere inalterato il piano dei prezzi già previsto fino a luglio 2012, confermando il 2012-2015 quale arco temporale di riferimento e prevedendo riduzioni annue più graduali rispetto a quelle proposte", come si legge sul comunicato ufficiale del PD.

Il tutto ovviamente in barba alle richieste della Commissione Europea, che da tempo tira le orecchie all'AGCOM proprio perché non riduce abbastanza queste tariffe. Anche se i costi che si applicano (rispettivamente) gli operatori per instradare le chiamate sui network mobili sono troppo alti, secondo i deputati PD bisognerebbe essere cauti. "L'intento della lettera inviata all'AGCOM è quello di evitare gli effetti negativi che un'anticipazione repentina del percorso di riduzione dei prezzi di terminazione produrrebbe sia nell'industria del mobile, che per i consumatori finali", continua il documento.

Tariffe di terminazione mobile in Europa (euro cents/min) - Clicca per ingrandire

Dato che gli introiti generati dalla terminazione mobile sono chiave per l'industria del settore, l'asta LTE ha sottratto ulteriori fondi, sussiste un difficile contesto macroeconomico e il mercato della telefonia mobile in Italia è in calo, potrebbero concretizzarsi rischi per i consumatori. Insomma, i deputati PD credono che questo taglio anticipato possa "danneggiare il settore e compromettere la capacità di investimento degli operatori".

La chicca però è nel finale del comunicato. "Come riportato da Frontier Economics e OFCOM, una riduzione radicale dei prezzi di terminazione mobile non comporta necessariamente un abbassamento dei prezzi finali a beneficio dei consumatori. Al contrario, essa potrebbe portare ad un aumento dei costi fissi e al conseguente incremento dei prezzi finali, con ricadute negative sui clienti, soprattutto a basso reddito". Quindi cari consumatori nel resto d'Europa gli operatori sono tonti, e gli unici illuminati li abbiamo in Italia. Ed ecco perché le tariffe delle nostre chiamate da fisso a mobile sono fra le più alte. In verità, perdonatemi la boutade precedente, il mercato italiano è talmente complesso che non è scontato che una riduzione delle tariffe di terminazione produca istantaneamente benefici agli utenti finali.

Secondo uno studio della Fondazione Magna Carta infatti tra il 2005 e il 2010 a fronte di una riduzione delle tariffe di terminazione mobile pari al 47%, i prezzi fisso-mobile si sono mantenuti sostanzialmente stabili - non a caso i più alti d'Europa - con una diminuzione di circa l'8% (dati AGCOM). Insomma i consumatori ne hanno beneficiato relativamente, mentre gli operatori residenziali hanno fatto cassa.

Evoluzione tariffe (euro cents/min) - Clicca per ingrandire

"Il mantenimento di tariffe di terminazione mobile eccessive, oltre a perpetuare una ingiustificata asimmetria nel sistema (si rammenta che le tariffe di terminazione degli operatori alternativi fissi sono, invece, basate su un modello teorico di operatore efficiente che non consente il pieno recupero dei costi), crea un arbitrario e anticompetitivo trasferimento di ingenti risorse finanziarie dagli operatori fissi agli operatori mobili", scriveva quest'estate l'associazione Altroconsumo.

Tariffe Italia/Francia (euro cents/min) - Clicca per ingrandire

In conclusione si può affermare, secondo gli esponenti del PD firmatari della lettera, che la Commissione Europea, le associazioni dei consumatori, l'Associazione Italiana Internet Provider (qui il documento con i grafici), gli utenti e qualche analista di settore hanno preso un abbaglio. Oppure, verrebbe da pensare, si affidano a lobby che non valgono una cicca.