Un inizio caotico
Contrariamente a ciò che pensa la maggioranza delle persone, il plasma non è una tecnologia recente, anche se impiegata industrialmente solo dagli inizi degli anni '90. Le ricerche sugli schermi al plasma iniziarono negli Stati Uniti quattro decennii fa, nel 1960. La tecnologia venne sviluppata da quattro ricercatori: Bitzer, Slottow, Willson, e Arora. Il primo prototipo venne rilasciato molto velocemente, nel 1964. La matrice, rivoluzionaria per quei tempi, era costituita da 4x4 pixels, in grado di emettere una luce monocroma blu. Quindi, nel 1967, le dimensioni delle matrici vennero incrementate, passando a 16x16, grazie ad un neon, una pallida luce monocroma rossa.
Ovviamente questa tecnologia fu di grande interesse per i produttori e compagnie come IBM, NEC, Fujitsu, e Matsushita saltarono sul carro del plasma sin dal 1970. Sfortunatamente, la mancanza di un vero e proprio mercato industriale ne causò il quasi totale arresto dello sviluppo nel 1987 - l'ultima a gettare la spugna fu il gigante IBM. Negli Stati Uniti solo un pugno di ricercatori rimase a sostegno del plasma, mentre la ricerca continuava principalmente sull'altra sponda del Pacifico, in Giappone. I primi modelli commerciali vennero diffusi sul mercato agli inizi degli anni 90. Fujitsu fu la prima a infrangere il limite dei 21 pollici.
Oggi quasi la maggioranza delle società di elettronica offre schermi al plasma: LG, Pioneer, Philips, Hitachi, ed altri ancora.